Ugo Amaldi, fisico del Cern, ha commentato l’annuncio americano sulla fusione nucleare: “Siamo ancora molto lontani da simili applicazioni pratiche perché la fusione richiede che la miscela di deuterio e trizio sia portata a temperature di 100 milioni di gradi e nessun contenitore resiste a queste condizioni estreme. L’annuncio segue più di dieci anni di insuccessi, sovente accompagnati dalla minaccia da parte del Congresso di chiudere l’attività”, dice in una intervista a il Corriere della Sera. Poi prosegue: “Oggi è l’ora dell’ottimismo, in una sola occasione l’energia che i 192 laser hanno speso è stata più piccola dell’energia prodotta dalla fusione di deuterio e trizio. Va detto che l’energia prodotta in ogni fusione dovrà aumentare di mille volte per compensare l’inefficienza dei laser. Con enormi investimenti in personale e infrastrutture questi traguardi potranno essere raggiunti tra qualche decennio, speriamo non troppo tardi per aiutarci ad affrontare la crisi climatica, nella quale già siamo immersi, ma in tempo per disegnare un futuro d’energia verde illimitata”.
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