Il professor Piero Martin, dell’Università di Padova, in un suo intervento su la Stampa in merito alla fusione nucleare annunciata dagli americani, scrive. “La fusione è un processo nel quale nuclei molto leggeri, idrogeno o suoi isotopi, si uniscono. In un futuro reattore il risultato dell’unione verrà convertito in elettricità. Ciò avverrà senza emissione di CO2, con combustibili come acqua e litio ampiamente disponibili, senza scorie radioattive di lunga durata e in modo sicuro”. Poi spiega: “A differenza del processo nucleare diametralmente opposto – la fissione dell’uranio che alimenta i reattori attuali – la fusione avviene in condizioni non critiche, con pochissimo combustibile presente in ogni istante nel reattore e quindi senza rischio di perdita di controllo anche in caso di eventi catastrofici. Un reattore a fusione è come un accendino: se mentre funziona ci cade dalle mani, semplicemente si spegne”.
A Bruxelles è stato approvato l'avvio della fase di progettazione di un nuovo potenziale candidato…
Negli Usa l'indice dei prezzi al consumo per tutti i consumatori urbani è diminuito dello…
Relyens, gruppo mutualistico attivo in Europa nei settori dell’assicurazione e della gestione dei rischi in…
Secondo le stime di Cox Automotive, le vendite di veicoli nuovi a marzo negli Stati…
"Questa pausa è per creare uno spazio perché i negoziati con gli nostri partner americani…
Apple avrebbe trasportato via aerea circa 600 tonnellate di iPhone dall'India agli Stati Uniti per…