Il Tribunale dell’Unione europea ha respinto i ricorsi proposti dalla Spagna e da vari enti operanti nel settore della pesca contro la determinazione, da parte della Commissione europea, di zone da proteggere che sono notoriamente o probabilmente caratterizzate dalla presenza di ecosistemi marini vulnerabili in alcune aree di pesca in acque profonde. Il Tribunale ha ricordato che “l’Unione europea vigila sulla conservazione e sullo sfruttamento sostenibile delle risorse biologiche marine” e che, in tale contesto, sono state adottate varie misure relative alla pesca sostenibile delle specie negli habitat di acque profonde. In attuazione di queste misure, la Commissione europea ha adottato un regolamento che istituisce “un elenco delle zone di pesca in acque profonde notoriamente o probabilmente caratterizzate dalla presenza di ecosistemi marini vulnerabili” nelle acque Ue dell’Atlantico nord-orientale. “In tali zone è vietata la pesca con attrezzi di fondo”, ha illustrato il Tribunale. La Spagna, nonché vari enti che riuniscono pescatori delle regioni spagnole della Galizia e delle Asturie, hanno impugnato dinanzi al Tribunale dell’Unione europea la designazione delle zone effettuata dalla Commissione. (segue)
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