Anche a maggio l’Ue, con importazioni pari al 10% (1,3 miliardi di euro in valore) si conferma tra i primi 5 acquirenti mondiali di combustibili fossili dalla Russia (dopo Cina, India, Turchia e prima del Brasile). Lo rileva il Crea, centro internazionale per l’Energia e l’aria pulita, sottolineando che quasi la metà delle importazioni Ue era costituita da GNL russo, per un valore di 618 milioni di euro. A maggio, i cinque maggiori importatori di combustibili fossili russi dell’Ue hanno versato un totale di 1 miliardo di euro nelle casse russe. Ungheria, Slovacchia, Belgio, Francia e Spagna sono i primi 5 acquirenti Ue di combustibili dalla Russia.
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