L’amministrazione Trump ha annunciato un nuovo ciclo di sanzioni contro le esportazioni di petrolio iraniano verso la Cina. “Gli Stati Uniti hanno sanzionato oggi una rete internazionale che ha facilitato la spedizione di milioni di barili di petrolio greggio iraniano per un valore di miliardi di dollari alla Cina per conto dello Stato maggiore iraniano e della sua società di facciata, Sepehr Energy”, ha affermato il Dipartimento di Stato, in una nota. I proventi derivanti dalla vendita di questo petrolio “finanziano lo sviluppo di missili balistici e droni da parte dell’Iran, la proliferazione nucleare e le attività terroristiche”, ha sottolineato Washington. Dal ritorno al potere di Donald Trump, gli Stati Uniti hanno attuato una politica di cosiddetta massima pressione sull’Iran, per impedirgli di accedere alle risorse che, secondo la Casa Bianca, gli consentono di “continuare le sue attività destabilizzanti”. Proprio domenica Stati Uniti e Iran hanno concluso a Muscat, in Oman, il quarto round di negoziati sul nucleare, senza annunciare una svolta ma esprimendo un “cauto ottimismo”. I colloqui, iniziati il 12 aprile, mirano a concludere un nuovo accordo volto a impedire all’Iran di acquisire armi nucleari, un’ambizione che Teheran ha sempre negato.
(AFP)
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