“Lo scenario presuppone che l’incertezza geo-politica e le connesse tensioni sui mercati finanziari internazionali, pur elevate, non si acuiscano. Si ipotizza che la domanda potenziale nei principali mercati di destinazione delle esportazioni italiane torni a espandersi nel triennio, di circa il 2,5 per cento in media all’anno. Sulla base dei contratti futures, i prezzi delle materie prime energetiche si ridurrebbero gradualmente nell’orizzonte previsivo. I costi di finanziamento per imprese e famiglie rimarrebbero elevati nell’anno in corso per ridursi gradualmente nel prossimo biennio”. E’ quanto emerge dalle proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2024-26 elaborate dagli esperti della Banca d’Italia.
“Si stima che la crescita del prodotto rimanga moderata nel corso di quest’anno e acquisisca maggior vigore a partire dalla seconda metà del 2025, grazie alla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera. In media d’anno il PIL aumenterebbe dello 0,6 per cento nel 2024, dello 0,9 nel 2025 e dell’1,1 nel 2026″. Rispetto alle proiezioni pubblicate in aprile, la crescita del PIL è invariata quest’anno e più bassa di un decimo di punto sia nel 2025 sia nel 2026 principalmente per via delle ipotesi, desunte dai mercati, di tassi di interesse lievemente più elevati”, sottolinea Via Nazionale.
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