“Le riforme strutturali e gli investimenti nell’ambito del Next Generation Eu, se pienamente attuati, potrebbero avere un impatto positivo sulla crescita del Pil nei prossimi anni. L’attuazione delle riforme e degli investimenti inclusi nel piano di ripresa e resilienza dell’Italia è in corso, ma il loro tempestivo completamento richiede maggiori sforzi”. E’ quanto si legge nel report della Commissione europea sull’Italia nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo.
Nel documento la Commissione spiega che il debito pubblico italiano è diminuito dal 155% del Pil alla fine del 2020 al 147,1% alla fine del 2021, al 140,5% nel 2022 e al 137,3% nel 2023, ma che la proiezione è che aumenti al 138,6% e al 141,7% del Pil rispettivamente alla fine del 2024 e del 2025. “Nel complesso, l’analisi della sostenibilità del debito indica rischi elevati nel medio termine. Secondo le proiezioni decennali di base, il rapporto debito pubblico/Pil aumenta costantemente fino a circa il 168% del Pil nel 2034”, ha scritto l’esecutivo Ue.
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