“Per la prima volta la Protezione civile si confronta in tutte le sue componenti per disegnare il proprio futuro. È un’occasione storica”. Lo dice il ministro Nello Musumeci che oggi tiene a battesimo gli Stati generali della Protezione civile. in una intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “La Protezione civile si costruisce giorno dopo giorno. Quella embrionale degli anni Settanta si è modificata in base alle calamità degli anni 80. La legge 225/1992 è nata dalle esperienze dei disastri del decennio precedente. Di volta in volta abbiamo raggiunto tappe, mai traguardi, perché il sistema di protezione civile non è un’amministrazione: è una funzione che si adatta al contesto e alle esigenze della popolazione. Il Governo Meloni ha puntato molto da una parte sul superamento della natura emergenziale della Protezione civile, che Zamberletti già prevedeva in origine, e sulla necessità di prestare maggiore attenzione alla previsione e alla prevenzione, a cui gli italiani sono culturalmente refrattari”. E ancora: “Durante gli Stati generali avvieremo il percorso per la nascita di una Scuola nazionale della Protezione civile. L’idea è quella di preparare tutti i profili e le abilità necessari a rendere il sistema più forte ed efficace. Profili che potranno diventare patrimonio degli enti locali, i più sofferenti per la carenza di personale tecnico. A luglio incontrerò il mio omologo giapponese. Dal Giappone, soprattutto sulle politiche antisismiche, abbiamo molto da imparare”.
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