“Se ci sarà un accordo tra gli ambasciatori dei 27 Paesi membri, dopo il 9 maggio dovrò convocare un Consiglio Affari Esteri per discutere cosa sta succedendo”. Lo ha affermato l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, nel suo intervento alla dodicesima edizione dello Stato dell’Unione a Firenze, il forum annuale sul futuro dell’Unione europea. Quanto affermato dall’alto rappresentante Borrell è arrivato in risposta alle dichiarazioni del premier ungherese, Viktor Orbán, che ha comparato l’embargo al petrolio russo a una bomba atomica. “Una cosa è la discussione su quanto tempo c’è bisogno per adattarsi all’embargo sul petrolio, ma legarlo a qualcos’altro, come l’erogazione dei fondi del Next Generation Europe, e usarlo come un ricatto non è accettabile”.
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