“È un tema rimasto finora sullo sfondo nel dibattito sulla siccità, ma è chiaro che, se vogliamo affrontare seriamente il problema, bisogna lavorare soprattutto a costruire una filiera gestionale e istituzionale che sia in grado di realizzare e gestire in modo efficace ed efficiente infrastrutture e risorsa idrica. E questo presuppone che si cominci a ragionare anche sull’estensione della regolazione a settori di impiego diversi dal civile, in primis l’agricoltura, che potrebbero trarre dei benefici dall’applicazione di regole più stringenti tese a incentivare e a promuovere i miglioramenti della performance”. Così Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), in una intervista a Il Sole 24 Ore. Besseghini parla di “mettere insieme i due mondi potrebbe essere quello del riuso che certo non è la panacea di tutti i mali, ma permetterebbe di legare interventi, investimenti e capacità di programmazione locale sia mondo dell’agricoltura che nell’idrico civile”. In più per il presidente di Arera bisogna integrare nel sistema infrastrutturale le acque meteoriche: “Se guardiamo a qualsiasi statistica, vediamo che i fenomeni estremi con precipitazioni repentine e abbondanti vanno aumentando di numero e di intensità. Quindi questo tema assume grande rilievo soprattutto in un’ottica di adattamento a un clima ormai profondamente mutato. Certo, ci sono investimenti molto importanti che richiedono agli operatori di assumersi responsabilità non banali per la gestione di queste acqu”.
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