Bisogna avviare un grande piano nazionale per la realizzazione da nord a sud del Paese di invasi. L’obiettivo è accumulare riserve strategiche di acqua da usare nei momenti di maggior bisogno per difendere la sovranità alimentare dell’Italia e garantire l’acqua ad aziende agricole, famiglie e imprese. E’ quanto ha chiesto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi del presidente del Consiglio, Mario Draghi, con le organizzazioni datoriali. La siccità ha infatti un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che – ha ricordato Prandini – sono il granaio d’Italia. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi.
“Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà” ha affermato il presidente della Coldiretti sottolineando come “la devastante siccità che stiamo affrontando ha evidenziato ancora una volta che l’Italia ha bisogno di nuovi invasi per raccogliere l’acqua a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che, in presenza di acqua, potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero”.
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