“Siamo in una situazione paradossale. Il governo, nell’interlocuzione con l’azionista privato, ha disegnato un piano di sviluppo delle Acciaierie che è molto articolato e poggia su due pilastri: la costituzione di Dri d’Italia, la società che deve realizzare l’impianto di riduzione diretta, e lo sviluppo del piano di decarbonizzazione di Acciaierie d’Italia”. Lo dice il presidente Franco Bernabè. In una intervista a La Stampa aggiunge: “Il progetto complessivo, definito nei dettagli dal cda, è stato sostenuto con una serie di strumenti finanziari importanti, ai quali ha contribuito in maniera determinante il ministro Giorgetti: per il Dri abbiamo il miliardo del Pnrr; un altro miliardo è a sostegno del piano industriale di AdI”. Bernabè lancia un grido di allarme: “Il gruppo ha una prospettiva condizionata da quanto avvenuto quest’anno. L’accesso al credito bancario, come ho sottolineato più volte, è molto limitato perché la società non ha asset, visto che il patrimonio impiantistico appartiene a Ilva in amministrazione straordinaria. A questo aspetto si è aggiunta l’esplosione del costo dell’energia, che ha comportato un onere oltre a ogni ragionevole misura. Quest’anno abbiamo speso quasi 1,4 miliardi di energia, a fronte dei 180 milioni spesi 2020. Con quella cifra avremmo potuto finanziare due anni di sviluppo del progetto di decarbonizzazione, ma questo non dipende da elementi controllabili dal management”.
Donald Trump ha confermato che le prime misure economiche dopo il suo insediamento alla Casa…
Un italiano su due voterebbe per un ritorno al nucleare. Addirittura il 79% considera la…
Per renderre la filiera del caffè più competitiva, secondo Dejene Dadi, general manager dell’etiope Oromia,…
Rendere la mobilità urbana di Genova il più sostenibile possibile, sia sotto il profilo ambientale…
"Oggi ènecessaria una strategia industriale che consideri la circolarità come un pilastro essenziale per la…
"L’industria del riciclo oggi può rivelarsi strategica anche per ridurre la dipendenza del nostro Paese…