“Con il Next Generation Eu, l’Europa ha compiuto un cambiamento genetico, finanziando l’economia con debito comune, mossa che andava oltre i Trattati originali. Noi di Intesa lo sosteniamo con tutte le energie. A fronte di un programma europeo di circa 200 miliardi, abbiamo stanziato 415 miliardi, di cui 270 per le imprese. Tra il 2021 e 2022 abbiamo erogato già 124 miliardi. Questo è il ruolo del sistema bancario. È la cinghia di trasmissione tra la forza del risparmio degli italiani e la crescita dell’economia reale”. lo dice Gian Maria Gros-Pietro in una intervista a La Stampa. Il presidente di Intesa San Paolo aggiunge sul fallimento della Silicon Valley Bank: “Sono altre le emergenze di cui preoccuparsi: il cambiamento climatico e la guerra in Ucraina per dirne solo due. Sono questi i veri problemi e richiedono in un caso investimenti, nell’altro, politiche attive”. Il presidente di Intesa conclude: “Metterei tutte le energie sull’attuazione del Pnrr e sulla sua correzione, evenienza per nulla esclusa, anzi resa necessaria dai cambiamenti dall’esterno, dai prezzi e dalla disponibilità delle materie prime. E magari correggerei qualche ritardo di attuazione dovuto a riforme da accelerare. Il tutto in una cornice precisa. Quella del proseguimento di una politica dei conti pubblici responsabile e prudente. Questa è una scelta che si fa sempre apprezzare dai mercati. E non solo”.
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