“Taiwan si trova in una delle aree con maggiore attività sismica del pianeta. Ora l’isola-Stato applica criteri antisismici più stringenti”. Così Renato Vitaliani, ingegnere civile e ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Padova. In un colloquio con il Corriere della Sera poi spiega: ” I palazzi inclinati rimasti in piedi? A mio avviso sono stati realizzati a dovere ma forse c’è stato un problema di liquefazione del terreno. Con le scosse, nei terreni sabbiosi, aumenta la pressione dell’acqua e i fabbricati si sono trovati sulle ‘sabbie mobili’, inclinandosi. Di solito si costruiscono dei pozzi artesiani che, mettendo l’acqua in collegamento con la superficie, diminuiscono la pressione”. Il terremoto ha fatto oscillare il grattacielo Taipei 101, alto 508 metri. “Sulla sommità ha una sfera d’acciaio di 660 tonnellate che, oscillando, riduce le forze indotte dal sisma creando una forza di segno contrario. I dissipatori al suo interno sono un progetto veneto, e a testarli sono stato io. Sono una meraviglia!”, conclude.
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