“Io non sono né un ministro degli Esteri né un primo ministro: devo essere molto prudente, perché non spetta a me definire la posizione ufficiale del governo. Dico solo che è difficile fare dei piani di pace senza coinvolgere l’Europa e senza coinvolgere l’Ucraina. Capisco che la presidenza degli Stati Uniti d’America voglia assolutamente raggiungere la pace il prima possibile. Tutti noi vogliamo la pace, ma il punto è la fase successiva”. Lo dice Theo Francken, ministro della Difesa belga, che vede nella bozza Usa “un punto di partenza, ma non il piano definitivo”. In un colloquio conLa Stampa poi aggiunge: “Il Belgio si è impegnato nella cosiddetta coalizione dei volenterosi per giocare un ruolo nella fase post conflitto e per stabilizzare l’Ucraina. E quando sento dire che non devono esserci truppe straniere sul territorio o che l’Ucraina non può difendere metà dei suoi confini, certo non è facile. Per questo non credo che il piano, per come è stato scritto, sarà quello definitivo. Piuttosto un punto di partenza”. E ancora sull’uso degli asset russi: “Penso che tutti parlano tra di loro dei soldi che sono in Belgio. Ma, visto che i soldi sono qui, forse sarebbe meglio parlarne con il Belgio, no? Senza il nostro consenso non si può fare. Sento in giro che c’è chi vorrebbe adottare il piano Ue a maggioranza qualificata. Non fatelo! Siamo un Paese fondatore dell’Ue e della Nato, ospitiamo sul nostro territorio le loro istituzioni. C’è chi ci paragona all’Ungheria: è assurdo. Noi siamo filo-ucraini sin dall’inizio, ci siamo sempre impegnati per aiutare Kiev a respingere l’invasione russa”.
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