“I paesi europei spendono attualmente circa il 2% del loro PIL per la difesa. Questa cifra si attesterà tra il 3,5% e il 5% del PIL. È un po’ come se il premio assicurativo raddoppiasse. O, per essere più precisi, gli Stati Uniti non sono più disposti a farsi carico di una parte significativa del conto e stanno costringendo l’Europa a farlo. I governi europei devono spendere l’1,5% (o più) aggiuntivo del Pil. Ciò implica due opzioni: non può essere speso per sanità, previdenza sociale o istruzione e si presenta sotto forma di tagli a questi settori. In alternativa, può presentarsi sotto forma di una tassazione più elevata, in modo che i consumatori europei spendano meno per altre spese. In pratica, sarà probabilmente un mix delle due opzioni. Ma non illudetevi, saranno le famiglie europee a pagarne le conseguenze”. E’ quanto si legge in una analisi di Marieke Blom,
capo economista e responsabile globale della ricerca per Ing.
“Questo non significa che i soldi non debbano essere spesi. Con gli Stati Uniti che hanno chiarito di non essere più disposti a farsi carico del conto e con le guerre in corso in Ucraina, Israele e Iran, è chiaro che non investire nella difesa comporterebbe costi molto più elevati. Come il nostro premio assicurativo, dovremo semplicemente pagare”, prosegue.
“Ciò che trovo affascinante è che il flusso di notizie sul prezzo economico che gli europei dovranno pagare per la difesa sia sminuito dall’attenzione rivolta alla guerra commerciale, perché i costi aggiuntivi per la difesa colpiranno i consumatori molto più duramente. I dazi commerciali avranno probabilmente un impatto sugli scambi di beni con gli Stati Uniti. Ma, al netto, la domanda americana di beni dall’Europa equivale ‘solo’ a circa il 2% del nostro PIL. Quindi noi, e molti altri, abbiamo stimato che il costo a breve termine della guerra commerciale sia inferiore all’1% del Pil”, evidenzia ancora Blom.
Eni ha acquistato nel periodo compreso tra il 16 e il 20 giugno 2025 sull’Euronext…
Il nuovo deposito per le scorie nucleari in Italia sarà attivo dal 2039. Senza accordo…
Emmanuel Macron riceverà il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, mercoledì…
Emmanuel Macron riceverà il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, mercoledì…
Le immatricolazioni Tesla hanno continuato a calare drasticamente a maggio nell'Unione Europea, non beneficiando della…
La dodicesima edizione di Kappa FuturFestival, uno dei festival di musica elettronica più grandi al…