“C’è ancora la circolazione delle merci, c’è la rete internet, ma non c’è più la dogmatica politica della globalizzazione. La ragione è che si è rotto l’ordine mondiale, ci sono le guerre, è tutto diverso. E non c’è più neanche l’Europa. Allora, nel 2017, era coesa, sembrava solida, c’era Angela Merkel, il gas arrivava senza problemi via North Stream, l’auto andava alla grande, la difesa era affidata agli Usa. Emerge la Cina mentre l’Europa viene sommersa”. E’ la disamina di Giulio Tremonti a tre giorni dall’insediamento di Donald Trump, una situazione modificata rispetto alla prima presidenza del Tycoon. All’inizio della presidenza “ci saranno 100 ordini esecutivi nel primo giorno di governo, vedremo. È prevedibile una nuova una forte deregulation, norme di favore fiscale come per esempio la detassazione delle mance, che in Usa è molto sentita, deregolamentazione dell’energia, e poi diverse regole nel ‘sociale’ nelle aziende». L’incubo europeo è quello dei forti dazi: “Qui si tratta di vedere se saranno misure imposte, unilaterali, o se saranno usati come strumento negoziale, con Europa e Cina. Io credo nella seconda ipotesi”.
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