“Il nostro è un paese che ha una demografia particolare, fra non molti anni molte persone arriveranno a pensionamento e si troveranno a dover guardare il gap di reddito fra quello che percepiscono oggi e quello che percepiranno a pensione. Proprio per questo tutti gli strumenti pensionistici andrebbero in qualche modo incentivati. Il migliore incentivo è quello fiscale”. Così Santo Borsellino, Generali Investments Holding head of Corporate and Associations Relations, a margine dell’evento Connact Finance & Insurance dal titolo ‘Il piano Ue per investire i risparmi degli europei nelle aziende europee’, organizzato da Connact, che si svolge a Spazio Europa a Roma. “In questo momento in Italia Italia i prodotti pensionistici non hanno un incentivo fiscale particolarmente favorevole quando li compariamo con quelli europei – spiega – Ci sarebbe bisogno sicuramente di favorire la leva fiscale, ma anche magari un ripensamento nel modo in cui vengono allocati questi capitali. Oggi sono molto concentrati sulla parte obbligazionaria, garantita, anche anche in fasi molto giovani di allocazione, dovrebbero essere spostati dentro dei prodotti life-cycle che pesano di più il prodotto azionario nelle fasi molto giovani di allocazione e magari anche pensare a strumenti che nel momento del decumulo rendano possibile maggiore flessibilità fra la rendita e il capitale”.
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