“Noi come Anfia rappresentiamo molti comparti, anche quello della componentistica auto. L’accordo che abbiamo siglato con il Mimit un paio di settimane fa, col ministro Urso, ha un triplice obiettivo. Il primo è cercare di aumentare la produzione di veicoli in Italia: l’obiettivo è arrivare nei prossimi anni a superare il milione di veicoli prodotti in Italia, purtroppo negli ultimi anni c’è stato un calo significativo dei volumi di produzione. Il secondo obiettivo è mantenere in Italia un’attività centrale di innovazione, di ricerca e di sviluppo da parte di chi costruisce veicoli, Stellantis in primis. Il terzo obiettivo è in questi processi coinvolgere il più possibile anche la nostra componentistica”. Lo ha detto a GEA, durante Ecomondo, Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia. “Noi siamo un po’ il cuscinetto tra il Governo e Stellantis – ha aggiunto -, abbiamo un rapporto ovviamente positivo con entrambi. A giorni dovrebbero anche siglare un accordo Stellantis col Mimit. Poi quello che si dovrà fare è subito convocare un tavolo operativo di lavoro anche con le regioni italiane che hanno stabilimenti Stellantis e con i sindacati per implementare tutta una serie di strumenti di politica industriale. Noi ci mettiamo anche a disposizione facendo uno studio che tra le varie cose analizzerà anche i gap di competitività che ci sono in Italia rispetto ad altri Paesi di modo che su questi gap il Governo poi possa incidere con degli strumenti ad hoc e in qualche modo essere più attrattivo rispetto a Stellantis, che dovrà aumentare la produzione nei prossimi anni qui, e magari anche attirare nuovi investimenti produttive nei prossimi anni”. Per quanto riguarda lo stop alle auto a diesel e benzina al 2035, Giorda ha sottolineato che “siamo a favore della nutrita tecnologica, per cui sosteniamo che gli obiettivi di decarbonizzazione debbano essere ottenuti portando avanti più tecnologie. In questo momento l’elettrico è l’unica tecnologia scelta dal legislatore europeo, è sicuramente una tecnologia che nei prossimi anni sarà dominante per cui è giusto che si investe in quella direzione però secondo noi è anche importante, sia sui veicoli leggeri che anche su quelli pesanti, mantenere aperte anche delle altre opzioni”. Sull’Euro7, infine, ha spiegato che “siamo riusciti con l’aiuto anche dell’associazione europea e un po’ di tutti a modificare la prima proposta che era abbastanza irricevibile nei contenuti, quella di novembre, della Commissione. Oggi si vota in parlamento e speriamo che in termini di date, di target e di una serie anche di altri elementi, questa proposta venga rivista in maniera che gli obiettivi siano importanti, ma raggiungibili anche da un punto di vista economico-finanziario per non mettere in ginocchio un pezzo dell’industria”.
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