Per i farmaci in Europa “ci sono difficoltà, visto il mercato frammentato, e alcune lungaggini regolatorie nei percorsi di approvazione che rendono meno competitiva la nostra struttura economica”. Dobbiamo intervenire trasformando ciò che è stato scritto nei vari documenti, e passare dalle parole ai fatti”. Lo spiega Fabrizio Conicella, vicepresidente e responsabile del Center of open innovation and competence del Gruppo Chiesi, intervenuto a ‘Il rilancio della competitività europea attraverso il settore farmaceutico’, un evento organizzato a Roma da Connact in collaborazione con il Parlamento europeo.
“Per farlo – prosegue – non può esserci l’intervento di un singolo Paese, deve essere fatto a livello geografico, su questo l’Europa ha un ruolo essenziale. E bisogna farlo in fretta, perché la perdita di terreno sul numero di molecole candidate, clinical trial e pazienti che hanno accesso a terapie innovative è veramente impressionante. Va fatto in modo rapido e coerente, mettendo in grado startup, imprese e università di poter sfruttare le potenzialità esistenti. L’Ue è comunque una potenza su ricerca di base e ancora possibilità di rincorsa su Cina e Usa”.
Lo stato di salute della green economy in Italia registra luci ed ombre. Nel 2024…
Re Mohammed VI del Marocco ha dichiarato il 31 ottobre una nuova festa nazionale, pochi…
Massimo storico per il titolo di Enel, che chiude le contrattazioni di oggi a 8,96…
Nel 2023 ogni cittadino europeo ha prodotto in media circa 513 kg di rifiuti urbani.…
Il numero 'magico' per le rinnovabili in Europa è 42,5% entro il 2030. E' questo…
“Come CDP Real Asset, per l’implementazione del nuovo Piano industriale siamo partiti dall’analisi dei gap…