La Grande Barriera Corallina è ancora una volta colpita da uno sbiancamento “diffuso”. Lo riferiscono le autorità, spiegando che le temperature oceaniche superiori alla media al largo dell’Australia nord-orientale minacciano il già travagliato sito patrimonio dell’umanità. “Lo sbiancamento è stato rilevato in tutto il parco marino”, ha scritto la Great Barrier Reef Authority nel suo aggiornamento settimanale.
Il fenomeno dello sbiancamento, che provoca lo scolorimento, è causato dall’aumento della temperatura dell’acqua – una conseguenza del riscaldamento globale – che porta all’espulsione delle alghe simbiotiche che danno al corallo il suo tipico colore. I voli di sorveglianza sulla barriera, che copre un’area di 2.300 km, hanno rivelato danni dovuti allo stress termico, ha detto l’autorità.
Durante la settimana, le temperature del mare in tutto il parco marino sono state tra 0,5 e due gradi Celsius sopra la media, mentre l’estremo nord e le zone costiere hanno registrato temperature tra due e quattro gradi sopra la media. L’autorità ha riferito che “la mortalità precoce” è stata segnalata “dove lo stress da calore era maggiore”. L’Unesco a breve effettuerà un’ispezione del sito per verificarne lo stato di salute.
Se i risultati della missione, che sarà presentata al Comitato del patrimonio mondiale nel giugno 2022, risulteranno negativi, la Grande barriera corallina potrebbe unirsi alla lista dei siti in pericolo, ha detto l’Unesco. Nel 2015, quando l’Onu ha minacciato di declassare lo status della Grande Barriera Corallina, che è patrimonio dell’umanità dal 1981, l’Australia ha lanciato un piano di investimenti multimiliardario per combattere il deterioramento della barriera. Ma, da allora, la barriera ha molto sofferto dopo tre episodi molto gravi di sbiancamento dei coralli, nel 2016, 2017 e 2020. Secondo uno studio recente, lo sbiancamento ha colpito il 98% della Grande Barriera Corallina australiana dal 1998, risparmiando solo una piccola parte della barriera. “Questo dimostra la pressione costante che la nostra barriera corallina subisce oggi a causa del riscaldamento globale”, ha allarmato Lissa Schindler dell’Australian Marine Conservation. “Una barriera corallina sana può riprendersi dallo sbiancamento dei coralli, ma ci vuole tempo. L’aumento della frequenza delle ondate di calore marine, dovuto principalmente alla combustione del carbone e del gas, significa che non avrà quel tempo”, ha aggiunto.
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