Cop28, capi di Stato e di governo alla prova del nove. Re Carlo: “La Terra non ci appartiene”

Ha preso il via a Dubai la seconda giornata della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, con il ‘World Climate Action Summit’, il segmento di alto livello della Cop28 che prevede gli interventi degli oltre 140 capi di Stato e di governo presenti. La 28esima conferenza è iniziata giovedì con la storica creazione di un fondo per compensare i Paesi vulnerabili per le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico. Anche se le prime promesse di finanziamento – nell’ordine di 400 milioni di dollari – rimangono simboliche rispetto alle necessità, stimate in centinaia di miliardi.

DA EMIRATI ARABI FONDO DA 30 MILIARDI. Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed al-Nahyane aprendo il vertice dei leader mondiali, ha annunciato la creazione di un fondo da 30 miliardi di dollari dedicato alle soluzioni climatiche. L’obiettivo è quello di raggiungere 250 miliardi di dollari entro il 2030.

GUTERRES: STOP A COMBUSTIBILI FOSSILI. “La scienza è chiara: il limite di 1,5°C è sostenibile solo se smettiamo finalmente di bruciare tutti i combustibili fossili”, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres all’apertura del summit. “I segnali vitali del pianeta stanno venendo meno: emissioni record, incendi feroci, siccità mortali e l’anno più caldo mai registrato”, ha aggiunto. “Proteggere il nostro clima – ha detto Guterres – è la più grande prova di leadership a livello mondiale”.

RE CARLO III: COP SIA SPUNTO DI SVOLTA. “Prego con tutto il cuore – ha detto Re Carlo III – che la Cop28 sia un punto di svolta decisivo a favore di una vera trasformazione”, in un momento in cui il mondo “non è sulla strada giusta” in termini di riduzione delle emissioni. “Affrontare questo problema – ha aggiunto il sovrano – è un compito che spetta a tutti noi. Il cambiamento avverrà lavorando insieme e rendendo più facile l’adozione di decisioni che sosterranno il nostro mondo, piuttosto che continuare come se non ci fossero limiti o come se le nostre azioni non avessero conseguenze”. “L’armonia con la natura deve essere mantenuta. La terra non ci appartiene. Noi apparteniamo alla terra”, ha concluso.

IRAN LASCIA I NEGOZIATI PER PRESENZA ISRAELE. I delegati iraniani hanno abbandonato i negoziati per protestare contro la presenza di una delegazione israeliana. Gli iraniani considerano la presenza di Israele “contraria agli obiettivi e alle linee guida della conferenza e, in segno di protesta, stanno lasciando la sede della conferenza“, ha dichiarato il capo della delegazione iraniana, il ministro dell’Energia Ali Akbar Mehrabian, citato dall’agenzia ufficiale iraniana Irna.

LULA: AGIRE CONTRO LENTA DECARBONIZZAZIONE. “È il momento di affrontare il dibattito sul ritmo lento della decarbonizzazione del pianeta e di lavorare per un’economia che dipenda meno dai combustibili fossili. Dobbiamo farlo in modo urgente ed equo”, ha detto Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile.

VON DER LEYEN: PUNTARE SU PREZZO CARBONIO. DA UE 270 MILIONI A FONDO PERDITE E DANNI. Presente a Dubai anche la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, che partecipa all’evento di alto livello sui mercati del carbonio con il Fondo monetario internazionale (Fmi), Banca Mondiale e Organizzazione mondiale del commercio (Omc). “Se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto del punto critico di 1,5 gradi – ha detto – dobbiamo ridurre le emissioni globali. E c’è un modo per ridurre le emissioni, promuovendo al contempo l’innovazione e la crescita: mettere un prezzo al carbonio”. Von der Leyen, ha annunciato che “l’Unione Europea contribuirà al nuovo Fondo per le perdite e i danni” approvato in apertura della Conferenza: “A oggi Team Europe ha contribuito per oltre 270 milioni di dollari, dobbiamo portare i fondi a disposizione velocemente“. La numero uno dell’esecutivo comunitario ha ricordato anche che “L’Europa ha sempre dato il meglio di sé, l’anno scorso ha contribuito con quasi 30 miliardi di dollari“, ma ora è necessario “fare di più” attraverso una riforma del sistema internazionale: “Abbiamo bisogno di un forte mercato dei green bond, di nuove fonti di finanziamento e di iniziative coraggiose per garantire che le emissioni globali siano coperte da un prezzo del carbonio“.

CARDINALE PAROLIN PRONUNCERA’ DISCORSO PAPA FRANCESCO. “Posso confermare che il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, presiederà la Delegazione della Santa Sede già presente a Dubai in occasione della COP28, per portare, nella giornata di sabato 2 dicembre, il contributo che avrebbe desiderato pronunciare il Santo Padre”. Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti. Il giorno seguente, domenica 3 dicembre, “insieme al Cardinale Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, Ayuso Guixot – ha aggiunto – il Segretario di Stato parteciperà alla programmata inaugurazione del Faith Pavillion”. Papa Francesco non potrà partecipare alla Cop28 per ragioni di salute.

MODI PROPONE: COP33 IN INDIA. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha proposto a Dubai che sia l’India a ospitare la Cop33 sul clima, che si terrà nel 2028. “Da questo palco oggi propongo che sia l’India a ospitare la Cop33 nel 2028“, ha detto nel discorso di apertura della sequenza di capi di Stato e di governo alla 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. “Il mondo intero ci guarda, Madre Natura guarda a noi per proteggere il suo futuro. Dobbiamo riuscirci“, ha dichiarato Narendra Modi, il cui Paese detiene attualmente la presidenza del G20. L’India ha già ospitato la Cop8 a Nuova Delhi nel 2002. La sua candidatura per una nuova Cop presuppone l’accordo di altre nazioni del blocco asiatico.

Elena Fois

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