Italia indietro sui Piani urbani di adattamento climatico

L’Italia è abbastanza indietro, su scala europea, sul fronte dei Piani di adattamento ai cambiamenti climatici, sia in termini di numero di Piani urbani sviluppati, sia in termini di qualità. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista ‘Nature Npj Urban Sustainability’, curato da un gruppo di ricerca multidisciplinare coordinato dall’Università di Twente (Olanda) a cui hanno partecipato studiosi di vari stati europei, tra cui l’Italia con l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imaa) di Tito Scalo (Potenza) e con il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento.

I Piani di adattamento climatico rappresentano uno degli strumenti più efficaci a disposizione di Paesi, regioni e comuni per definire misure e azioni a livello territoriale per affrontare la sfida ai cambiamenti climatici e mitigarne l’impatto. Ma come valutarne la qualità e il grado di “progresso”? Quali criteri possono definirne l’efficacia, tanto nel contesto locale quanto in quello nazionale e internazionale? A queste domande ha cercato di rispondere lo studio, in base al quale il giudizio sull’Italia non è proprio lusinghiero. Tra le 32 città italiane incluse nel campione, spiega la ricercatrice Monica Salvia del Cnr-Imaa, “risulta che solo due città – Bologna e Ancona – avevano nel 2020 un Piano di adattamento: una situazione che, probabilmente, risente dell’assenza di un quadro di riferimento nazionale per supportare la definizione di strategie e Piani locali e regionali: il Piano nazionale di adattamento è infatti ancora in fase di adozione”.

Dopo l’Accordo di Parigi del 2015, è cresciuto l’interesse di studiosi e governanti verso la valutazione dei progressi dei Piani di adattamento ai cambiamenti climatici alle diverse scale: in questo contesto, però,” manca una metodologia univoca per valutarne la qualità e verificarne i progressi nel tempo”, dice Salvia. I ricercatori, quindi, hanno per la prima volta definito un indice di qualità, l’ADAptation Plan Quality Assessment (ADAQA), “che ci ha permesso di identificare i punti di forza e di debolezza dei processi di pianificazione dell’adattamento urbano nelle città europee”.

Dallo studio, però, emerge che i Piani presentano carenze nel livello di partecipazione pubblica al loro processo di definizione(17%), e nella definizione delle fasi di monitoraggio e di valutazione (20%). “Tuttavia – spiega la ricercatrice – la situazione è in continua evoluzione e in rapido cambiamento: monitorare lo stato di avanzamento delle politiche di adattamento nei prossimi anni sarà utile per capire se, e a che ritmo, le città europee (e italiane) si stanno muovendo verso la definizione di Piani sempre più completi e capaci di rafforzare la resilienza dei loro territori”.

L’indice è stato, quindi, calcolato per i 167 Piani di adattamento adottati tra il 2005 e il 2020 in un campione rappresentativo di 327 città medie e grandi di 28 Paesi europei, per valutarne la qualità e l’evoluzione nel tempo. Esaminando le diverse componenti dei Piani, si nota che le città sono migliorate soprattutto nella definizione degli obiettivi di adattamento e nell’identificazione di misure e azioni nei diversi settori. La capitale bulgara Sofia e le città irlandesi di Galway e Dublino hanno ricevuto i punteggi più alti per i loro Piani.

Valentina Innocente

Recent Posts

Pnrr, Consiglio Ue approva revisione per l’Italia. Ricollocati quasi 1,2 miliardi

Via libera alla revisione tecnica del Pnrr effettuata dall’Italia. L'Ecofin ha infatti approvato la valutazione…

12 ore ago

Vertice di Ginevra, l’Europa chiede all’Iran di riprendere colloqui con Usa sul nucleare

All'incontro di Ginevra con il capo della diplomazia iraniana, Germania, Francia e Gran Bretagna hanno…

23 ore ago

Ambiente, da Cdm ok a piano nazionale qualità aria: 2,4 mld contro inquinamento

È stato adottato oggi in Consiglio dei Ministri il Piano di Azione Nazionale per il…

1 giorno ago

Piano Mattei, da vertice con Meloni e vdL intese per 1,2 mld e strategia contro debito Africa

Accordi per 1,2 miliardi di euro per far crescere l'Africa e con l'Africa l'Europa. Non…

1 giorno ago

Piano Mattei, Cdp-Sace: 250 mln a Africa Finance Corporation per Lobito Railway Corridor

Un finanziamento da 250 milioni di euro a favore di Africa Finance Corporation, istituto finanziario…

1 giorno ago

Piano Mattei, Cdp e Sace: 250 milioni di euro a Africa Finance Corporation-2-

“Cassa Depositi e Prestiti conferma il proprio ruolo di partner strategico nel sostegno a progetti…

1 giorno ago