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Conclave, è fumata nera. Decine di migliaia di fedeli in piazza, oggi 4 turni

E’ fumata nera al primo scrutinio per l’elezione del successore di Papa Francesco, dopo un’attesa fiume, durata oltre tre ore. I 133 cardinali elettori da 70 Paesi si sono chiusi nella Cappella Sistina mercoledì pomeriggio, per il conclave più affollato della storia. In decine di migliaia hanno affollato piazza San Pietro e via della Conciliazione, fino a Piazza Pia, con il naso all’insù a fissare il comignolo per ore.

Al mattino, durante la messa pro eligendo Romano Pontifice nella basilica il decano del collegio, il 91enne Giovanni Battista Re, ha chiesto ai cardinali di lasciare da parte i personalismi, ritrovare l’unità della Chiesa e rimettere l’umanità al centro. Con l’ingresso in Sistina, i porporati restano isolati dal resto del mondo. All’interno delle Mura Leonine, la rete dei cellulari, comunque lasciati negli alloggi degli edifici di Santa Marta, sono schermate.

Dopo il giuramento sulla fedeltà e sul silenzio, l’‘Extra Omnes’ e la meditazione del cardinale Raniero Cantalemessa, gli elettori restano soli davanti al Giudizio Universale di Michelangelo per il primo voto. Accanto alla Sistina, nella Cappella delle Lacrime che accoglierà il futuro Papa, sono già pronte le talari bianche in tre taglie diverse. Serviranno per vestire qualunque fisicità abbia il nuovo vescovo di Roma. Chiuse le porte, iniziano a orientarsi i voti, il primo turno serve a valutare le correnti, per l’elezione il quorum è il più alto di sempre, 89 voti. Creando 108 elettori sui 133, Bergoglio ha completamente ridisegnato il collegio, rendendolo meno euro-centrico del passato, con le periferie che non sono mai state tanto rappresentate.

Nelle 12 Congregazioni che hanno preceduto il voto, tra i porporati si è delineato il profilo di “un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana, vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità“. E, nonostante le divisioni emerse negli interventi, in tanti hanno concordato sulla necessità di portare avanti le riforme avviate da Francesco: la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia, la sinodalità, l’impegno per la pace e la cura del creato. Dai conflitti in Ucraina, a Gaza, al confine tra India e Pakistan alle crisi economiche globali, passando per l’urgenza climatica sempre più pressante, il contesto è complesso. Servirà un leader spirituale in grado di gestirlo. Per trovarlo, si va avanti oggi, con quattro turni, due al mattino (10.30 e 12) e due al pomeriggio (17.30 e 19).

Valentina Innocente

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