Per quanto riguarda il divieto di installare i pannelli solari sui terreni agricoli, “Il testo del decreto che sta circolando in questi giorni e che dovrebbe essere approvato oggi in Consiglio dei ministri – spiega Ciafani – è una norma senza senso, che non risolve il problema dell’eccessivo consumo di suolo, denunciato dal mondo agricolo e da quello ambientalista. L’articolo in questione della bozza di decreto è pericolosamente onnicomprensivo. È insensato, ad esempio, vietare il fotovoltaico a terra nelle aree classificate come agricole dove non si dovrebbe o non si può coltivare: è il caso della “solar belt”, la cintura solare intorno alle aree industriali, dei terreni all’interno dei siti di interesse nazionale (SIN) e regionale (SIR) da bonificare, di quelli che sono accanto alle autostrade e alle ferrovie, delle aree agricole dove ci sono le cave, solo per fare qualche esempio. La diffusione delle rinnovabili non è in antitesi con l’agricoltura, anzi è di grandissimo interesse anche per il mondo agricolo che, come tutti, paga le bollette impazzite a causa delle speculazioni sul gas ed è tra le prime vittime della crisi climatica. Non mancano le soluzioni avanzate: l’agrivoltaico innovativo, ma anche quello più tradizionale, con i filari di pannelli molto distanziati, garantiscono da tempo la convivenza tra la produzione agroalimentare ed energetica”.
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