Amazon, nel Lab di Vercelli test per buste bio-based. Entro l’anno novità su droni

Ideare e sperimentare nuove tecnologie per rendere sempre più sostenibile la filiera del packaging. È la sfida di Amazon che, grazie al lavoro nell’Operations Innovation Lab di Vercelli, aperto a marzo 2024, riesce a testare strumenti innovativi per la riduzione e l’automazione degli imballaggi. Ne sono un esempio le macchine per l’imballaggio automatizzato e buste bio-based per la spesa, che rendono l’hub piemontese uno dei centri europei più avanzati per l’innovazione e la robotica. Di fatto, il Lab di Vercelli è il primo nel suo genere di Amazon in Europa dopo quelli americani di Seattle e Boston perché l’Italia “ha un ruolo centrale nel processo di sviluppo di nuove tecnologie in cui investiamo ogni giorno”, come ha spiegato Stefano La Rovere, Direttore Internazionale per la Robotica in Amazon. E anche perché, ha ricordato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in visita a Vercelli, il nostro Paese sta diventando sempre di più “un hub di innovazione” a livello internazionale.

Ne è un esempio il fatto che sempre Amazon abbia deciso di lanciare in Italia, come primo Paese dopo gli Stati Uniti, la consegna con i droni. Una novità di cui si inizierà già a sentire parlare entro l’anno come confermato da La Rovere. “È fondamentale che i droni siano sicuri e rispondano a esigenze normative, per questo non abbiamo ancora annunciato dove e quando” perché “stiamo ultimando i lavori con Enac e Enav e Easa”, ha spiegato. I droni, che consegnano un pacco alla volta nel raggio di 12 km, “potrebbero essere fondamentali per la consegna soprattutto di beni di prima necessità”.

A Vercelli vengono inoltre ideate e testate innovazioni basate sulla robotica avanzata e sull’intelligenza artificiale .Tra queste, un robot etichettatore che automatizza l’applicazione di etichette per i pacchi che possono essere spediti senza che Amazon aggiunga l’imballaggio per la consegna, nonché una macchina automatizzata che crea buste di carta su misura scansionando gli articoli e calcolando la giusta quantità di carta necessaria per un imballaggio rapido e accurato. Le macchine per l’imballaggio automatizzato sviluppate nel Lab vengono ora testate per la prima volta sul campo in un centro di distribuzione italiano, e ne arriveranno ancora altre l’anno prossimo.

Amazon sta inoltre testando buste realizzate con materiali vegetali prodotti in modo sostenibile, tra cui amido di mais e oli vegetali, che possono essere riciclati senza soluzione di continuità per la creazione di nuove buste. Le buste, sviluppate dagli esperti di materiali dell’azienda italiana Novamont, controllata di Eni, con il supporto degli scienziati dei materiali di Amazon, sono in fase di sperimentazione per gli ordini di alimentari Amazon Fresh a Valencia. “Una sperimentazione con un player come Amazon, che raggiunge milioni di persone nel mondo, è una straordinaria opportunità per far conoscere le soluzioni per il packaging in Mater-Bi, famiglia di materiali bio-based, in tutto o in parte derivanti da biomassa, biodegradabili e compostabili, realizzata grazie alle bioraffinerie per bioprodotti di Novamont”, ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato Novamont (Versalis, Eni). Si tratta di un’occasione “unica per testarne l’efficacia e le molteplici opzioni di riciclo in un’ottica di rigenerazione delle risorse e di prestazioni ambientali certificate”.

La priorità di Amazon è eliminare completamente gli imballaggi quando possibile. Il programma ‘Spedito senza imballaggio Amazon aggiuntivo’ testa e certifica i prodotti che possono essere spediti in modo sicuro ai clienti nella confezione originale del produttore, senza ulteriori scatole o buste. Questo riduce al minimo l’imballaggio utilizzato per la consegna e consente ai pacchi di occupare meno spazio nei veicoli di trasporto, aumentando quindi il tasso di riempimento dei veicoli. Oltre il 50% delle spedizioni di Amazon in Europa viene ora consegnato con un imballaggio ridotto e riciclabile, come una busta di carta o di cartone o, nel caso di oltre 1 miliardo di spedizioni dal 2019, senza alcun imballaggio aggiunto. Nel 2024, quasi 4 milioni di prodotti sono stati certificati per la spedizione con il proprio imballaggio grazie al coinvolgimento attivo dei partner di vendita, alle opportunità offerte dal machine learning e all’efficacia dei test che aiutano a identificare i prodotti idonei. “Per noi l’innovazione è fondamentale non solo per migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro o il servizio per i clienti, ma anche per ridurre il nostro impatto ambientale ed essere sostenibili”, ha ribadito La Rovere.

Valentina Innocente

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