Auto, semestre nero in Ue per dazi e target su emissioni. Marchi cinesi all’arrembaggio

Incertezza per i dazi, alti costi dell’energia e standard Ue più severi sulle emissioni. Sono questi i fattori che affossano la produzione auto europea. Almeno secondo Acea, che nel suo ultimo report semestrale traccia un quadro sconfortante: i principali mercati del continente sono tutti in calo, le esportazioni diminuiscono (riducendo ulteriormente il surplus commerciale) e le immatricolazioni sono in controtendenza rispetto alle altre aree del pianeta. Nel primo semestre del 2025 sono aumentate del 5% a livello globale, raggiungendo 37,4 milioni di unità e trainate da un +12% in Cina sostenuto da incentivi alla rottamazione e politiche sui veicoli a basse emissioni. Il Nord America ha registrato una crescita modesta del 2,5%, sebbene secondo Acea “permangano preoccupazioni circa un indebolimento della domanda più avanti nel corso dell’anno”.

L’Europa nel frattempo pigia il freno e ingrana la retro: -1,9% in Ue e -2,4% complessivo (considerando anche un +5,4% in Turchia e +3,5% nel Regno Unito oltre al +4,5% dell’Efta). L’associazione dell’industria dell’automotive non usa giri di parole: a ostacolare la crescita sono la debole fiducia dei consumatori, la lenta ripresa dei principali mercati alimentata dall’incertezza geopolitica e gli obiettivi di emissione più severi. Fattori che non hanno fatto vivere un bel semestre ai principali mercati Ue. Ma non tutti piangono. La Spagna viene indicata come ‘motore della crescita’, dato il +13,9% sostenuto dalla forte domanda e dagli incentivi governativi. Anche la Polonia ha contribuito positivamente, con un aumento delle immatricolazioni del 3%, prolungando il costante trend al rialzo osservato negli ultimi mesi. Al contrario, Francia (-7,9%), Germania (-4,7%) e Italia (-3,6%), hanno tutti registrato un calo, con la Germania in particolare che ha pesato fortemente sul risultato complessivo Ue. Volendo trovare un altro trend, Acea rileva che nel primo semestre le auto elettriche a batteria hanno rappresentato il 15,6% della quota di mercato dell’Ue, in aumento rispetto al basso livello di riferimento del 12,5% nella prima metà del 2024. Le immatricolazioni di auto ibride elettriche hanno continuato a crescere, conquistando il 34,8% del mercato e rimanendo “la scelta preferita dai consumatori”. Nel frattempo, la quota di mercato combinata delle auto a benzina e diesel è scesa al 37,8%, in calo rispetto al 48,2% dello stesso periodo del 2024. I Paesi Efta hanno guidato la classifica con una quota del 49% di auto elettriche a batteria nel primo semestre del 2025, mentre Polonia e Italia hanno registrato risultati lusinghieri sulle full hybrid, rispettivamente con il 48,6% e il 44,2% di quota di mercato nel periodo. I Paesi Bassi si sono distinti con una quota del 35% di Bev, seguiti dal Belgio con il 32,8%, indicando “un crescente passaggio all’elettrificazione”.

Austria e Germania hanno mostrato un’adozione equilibrata sia di auto ibride elettriche (28,1% e 28,5%) che di Bev (22% e 17,7%), così come la Francia ha contribuito in modo significativo alla tendenza, con il 44,7% di ibride e il 17,6% di Bev. A livello di industrie, la produzione mondiale è cresciuta del 3,5% nel primo semestre, raggiungendo i 37,7 milioni. L’Asia ha dominato con il 60,1% della produzione totale, mentre l’Ue ha rappresentato il 15,9%. Acea spiega che la produzione europea ha subito una contrazione del 2,6%, ostacolata “da obiettivi più severi sulle emissioni di CO2, elevati costi energetici e dazi”, e proprio mentre la produzione cinese aumentava del 12,3% grazie al sostegno politico e all’aumento delle esportazioni. Nonostante le difficoltà, le auto prodotte nell’UE hanno mantenuto una forte domanda internazionale, con oltre un terzo vendute al di fuori dell’Unione. Regno Unito, Stati Uniti e Turchia si sono confermate le principali destinazioni; d’altro canto, le vendite in Cina hanno continuato a calare a causa della concorrenza locale e delle tendenze dei veicoli a nuova energia. L’export Ue ha chiuso il semestre con un 3,3% complessivo e un significativo -42% verso il Paese del Dragone. La Cina è però rimasta la principale fonte di importazioni di auto nuove dell’Ue, rappresentando il 17,6% del valore totale, con +3,7% in valore, a 6,2 miliardi di euro, e un +36,2% in volume a 465.000 unità, ovvero oltre un quarto delle importazioni totali di auto in Ue. Il Giappone e il Regno Unito seguono a distanza, con quote di mercato rispettivamente del 15,3% e del 14,6%, sebbene entrambi abbiano registrato un calo del 12,2% e del 5,4%. Anche la Corea del Sud ha registrato una crescita a doppia cifra in valore (+11,5%), rappresentando il 12,7% del mercato delle importazioni Ue, e +10,1% in volume.

Dati che rafforzano l’idea di un’Europa sempre più terra di conquista per i marchi asiatici, e soprattutto sui veicoli ibridi. Lo conferma anche la nuova analisi di Jato Dynamics, secondo cui a fronte di dazi più elevati sulle importazioni di Bev in Europa, le case automobilistiche cinesi stanno ora rafforzando la loro presenza nel segmento dei plug-in. Le immatricolazioni sono aumentate da sole 779 unità nell’agosto 2024 a 11.064 unità il mese scorso, con Byd ora all’ottavo posto nella classifica dei veicoli ibridi plug-in più venduti. La classifica dei primi dieci veicoli ibridi plug-in includeva tre modelli cinesi: BYD Seal U, Jaecoo J7 e MG HS. Per Jato Dynamics, ad agosto i marchi automobilistici cinesi hanno immatricolato oltre 43.500 unità, con un aumento del 121% su base annua e superiore ai volumi individuali registrati da diversi importanti marchi europei. Le immatricolazioni complessive dei marchi automobilistici cinesi il mese scorso sono state superiori a quelle di Audi (41.300 unità) e Renault (37.800 unità). Sebbene le immatricolazioni dei marchi automobilistici cinesi comprendano 40 marchi diversi, i primi cinque (MG, BYD, Jaecoo, Omoda, Leapmotor) rappresentano l’84% del totale. Considerando i marchi, il mese scorso MG ha immatricolato più auto nuove di Tesla e Fiat, BYD ha superato Suzuki e Jeep, mentre Jaecoo e Omoda hanno venduto più di marchi come Alfa Romeo e Mitsubishi.

Valentina Innocente

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