Clima e fintech: come salvare l’ambiente con un clic

Si sente parlare di investimenti sostenibili. Ogni giorno banche, fondi e aziende annunciano progetti legati a cambiamenti climatici. Spesso ci si chiede però cosa può fare un semplice cittadino, oltre che rispettare l’ambiente col proprio comportamento quotidiano, per accelerare la transizione ecologica. Ovviamente sono a disposizione fondi e titoli azionari per i risparmiatori, tuttavia anche senza investire parte del proprio salvadanaio esistono realtà che garantiscono taglio delle emissioni e piena efficienza tecnologico-finanziaria. Nel 2021, le startup fintech climatiche hanno raccolto un totale di 1,2 miliardi di dollari, una cifra tre volte superiore a tutti gli anni precedenti messi insieme, secondo Commerz Ventures.

Due anni fa Banca Mediolanum ha lanciato Flowe, che vanta una certificazione Bcorp e Carbon Neutral dato che compensa la l’anidride carbonica prodotta. Intanto bisogna dire che la Flowe Card, cioè il bancomat, è realizzata in legno 100% sostenibile. E appena un cliente la richiede viene piantato un albero in Guatemala per compensare la Co2 emessa. In più, nei piccoli gesti quotidiani si può aiutare l’ambiente: quando spendi con una delle nostre carte di debito, viene piantato un albero ogni 100 pagamenti, per compensare le emissioni. E grazie alla partnership con Doconomy, Flowe può stimare la CO2 prodotta dalle spese e cercare di compensarla in un secondo momento, sempre piantando alberi, che nel corso della loro vita media assorbiranno le emissioni, creando una vera e propria foresta. Se infine un cliente vuol misurarsi con altri clienti si può iscrivere a MeWe, la community creata da Flowe dove i risultati raggiunti da ciascun utente vengono messi a confronto. La community conta già più di 573.363 ‘flomer’.

In Francia c’è Deepki. Fondata nel 2014, ha sviluppato una soluzione l’intelligence dei dati per aiutare gli investitori, i proprietari e i gestori di immobili commerciali a migliorare le prestazioni ESG dei loro asset immobiliari. La soluzione consente ai clienti di raccogliere dati ESG, avere una panoramica delle loro prestazioni ESG, stabilire piani di investimento per raggiungere lo zero netto e valutare i risultati. Consente inoltre agli utenti di riferire alle principali parti interessate. Sempre in Francia c’è Descartes Underwriting, una insurtech che dal 2018 offre assicurazioni parametriche basate sulla tecnologia e polizze assicurative innovative per proteggere le aziende e i governi da catastrofi naturali, condizioni meteorologiche estreme e rischi emergenti. Sweep, due anni di vita, è infine la società francese che aiuta le grandi imprese a costruire un programma climatico basato sulla scienza e basato sui dati. La piattaforma permette alle aziende di monitorare e agire sul proprio carbonio, semplificando la misurazione delle emissioni su larga scala, la definizione di obiettivi di riduzione intelligente e il contributo a progetti all’avanguardia in materia di carbonio.

In Gran Bretagna, dal 2014, opera Cushon, un’azienda di risparmio sul posto di lavoro che utilizza la tecnologia per apportare innovazione ai risparmi e alle pensioni sul posto di lavoro e aiutare le persone a sentirsi a proprio agio con il risparmio e gli investimenti. Cushon ha lanciato lo scorso anno la prima pensione netta zero al mondo, consentendo ai datori di lavoro di aiutare i propri dipendenti a contribuire alla decelerazione del cambiamento climatico in modo rapido, semplice e significativo. A Londra c’è poi Twig, una fintech di nuova generazione radicata nei principi dell’economia circolare. La sua missione principale è consentire ai consumatori di valutare, sbloccare e godere di ricchezze che non avrebbero mai saputo di avere. Twig consente agli utenti di scaricare oggetti indesiderati in cambio di denaro istantaneo e compensare il loro carbonio per pianificare gli alberi. Inoltre, gli utenti hanno anche accesso a una serie di servizi bancari tradizionali, inclusi bonifici bancari nazionali e internazionali, e una carta di debito Visa.

In Svezia nel 2018 è nata Doconomy: fornisce strumenti e servizi digitali destinati a consentire a banche, marchi e consumatori di misurare, comprendere e ridurre l’impatto ambientale legato ai consumi. La metodologia di calcolo dell’impatto di Doconomy calcola l’impatto del carbonio di ogni singola transazione finanziaria, prodotto, stile di vita e società, consentendo ai consumatori di visualizzare il proprio comportamento, ricevere informazioni per ridurre i consumi ed essere ricompensati finanziariamente con rimborsi e altri incentivi. Vanta un milione di utenti.

In Germania la fa da padrone Tomorrow, piattaforma di mobile banking sostenibile con che aiuta gli utenti a gestire le proprie finanze riducendo al contempo la propria impronta di carbonio. Tomorrow investe anche in iniziative di sviluppo delle comunità in tutto il mondo e offre attualmente un conto corrente, conti secondari, conti condivisi, una carta di debito Visa gratuita, prelievi e depositi di contanti, nonché strumenti di gestione finanziaria personale e altro ancora. A differenza delle banche convenzionali, che utilizzano i soldi dei clienti per investire massicciamente in carbone, armi e altre industrie dannose, i fondi dei clienti di Tomorrow vengono utilizzati per sostenere progetti sostenibili e investire in industrie sostenibili.

Giulia Proietto Billorello

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