(COMBO) This combination of pictures created on April 09, 2025 shows, L-R, Chinese President Xi Jinping in Beijing on February 6, 2025 and US President Donald Trump in Washington, DC on April 8, 2025. China announced Wednesday massive retaliatory tariffs on US goods, sharply escalating a trade war started by President Donald Trump and fuelling fresh panic in global markets. Trump's latest salvo of tariffs came into effect on dozens of trading partners earlier Wednesday, including punishing duties of 104 percent on imports of Chinese products. (Photo by Andres MARTINEZ CASARES and SAUL LOEB / various sources / AFP)
Pechino si trova “dalla parte giusta della storia” nella guerra commerciale lanciata da Washington, la Cina ne è convinta.
Dal suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto dazi di almeno il 10% alla maggior parte dei partner commerciali degli Stati Uniti e un’imposta aggiuntiva del 145% sulla maggior parte dei prodotti cinesi che entrano nel territorio americano. Pechino ha reagito introducendo a sua volta dazi del 125% sui prodotti americani.
“La Cina resterà al fianco della stragrande maggioranza dei paesi del mondo, dalla parte giusta della storia e del progresso umano”, spiega in conferenza stampa Zhao Chenxin, vicedirettore dell’agenzia cinese di pianificazione economica. Lui e diversi alti funzionari dei ministeri hanno promesso che il governo adotterà ulteriori misure per rilanciare l’economia, i consumi interni e attenuare gli effetti della guerra commerciale con gli Stati Uniti.
“Siamo convinti che opporsi al mondo e alla verità porterebbe solo all’isolamento. Solo avanzando mano nella mano con la comunità mondiale e difendendo la moralità e la giustizia potremo costruire il futuro”, sottolinea Zhao Chenxin, vicedirettore della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC). Gli Stati Uniti “si abbandonano all’intimidazione e all’egemonismo, venendo costantemente meno ai propri impegni”, denuncia.
Il ministro delle Finanze americano Scott Bessent difende la politica doganale di Donald Trump, che sta sconvolgendo l’economia mondiale, vedendovi un mezzo per creare “incertezza strategica” al fine di avvantaggiare gli Stati Uniti. Pechino promette regolarmente di portare avanti la guerra commerciale “fino alla fine” se Washington continuerà con le sue misure doganali. La Cina ha tuttavia riconosciuto che la tempesta commerciale scatenata da Donald Trump ha ripercussioni sulla sua economia, che rimane fortemente dipendente dalle esportazioni. “Sebbene l’economia nazionale continui la sua ripresa, le basi per un miglioramento sostenibile richiedono un ulteriore rafforzamento di fronte alle crescenti pressioni esterne”, ammette Yu Jiadong, viceministro delle Risorse umane. “Le successive imposizioni di dazi doganali esorbitanti da parte degli Stati Uniti – osserva – hanno creato difficoltà di produzione e di esercizio per alcune imprese esportatrici e hanno inciso sull’occupazione di alcuni lavoratori”.
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