Economia, ambiente e difesa: confronto tra i ‘giganti’ Usa e Cina

Sullo sfondo dell’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, ecco un profilo comparativo delle due principali potenze economiche mondiali.

GIGANTI GEOGRAFICI E DEMOGRAFICI. Gli Stati Uniti e la Cina, con una superficie di oltre nove milioni di km2 ciascuno, sono tra i quattro paesi più grandi del mondo, dopo Russia e Canada. Ma la Cina (1,4 miliardi di abitanti entro la fine del 2024 secondo le statistiche nazionali), il secondo Paese più popoloso al mondo dopo l’India, ha quattro volte più abitanti degli Stati Uniti.

POTENZE ECONOMICHE. Gli Stati Uniti sono la prima potenza economica mondiale, con un Pil di oltre 29.000 miliardi di dollari nel 2024, seguiti dalla Cina (oltre 18.000 miliardi), secondo le stime del Fondo monetario internazionale. Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), lo scorso anno la Cina è stata il maggiore esportatore di beni al mondo (3,58 trilioni di dollari), mentre gli Stati Uniti sono stati il ​​maggiore importatore (3,36 trilioni di dollari). Gli Stati Uniti hanno un ampio deficit commerciale di merci con la Cina (355 miliardi di dollari nel 2024, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo). Da quando è tornato alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto una sovrattassa doganale cumulativa del 145% sui prodotti cinesi, escluse le esenzioni. Pechino ha reagito con un tasso che ora ha raggiunto il 125%.

GRANDI INQUINATORI. La Cina è il maggiore emettitore di gas serra al mondo, seguita dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti si erano impegnati a dimezzare le proprie emissioni entro il 2030 rispetto al 2005, ma Donald Trump, apertamente scettico sul clima, ha annunciato un nuovo ritiro del suo Paese dall’Accordo di Parigi. La Cina si è impegnata a stabilizzare le proprie emissioni di CO2 entro il 2030 e a raggiungere la neutralità entro il 2060.

GIGANTI DIGITALI. Gli Stati Uniti hanno dato i natali ai “Gafam”, i giganti digitali Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft, ma anche la Cina ha i suoi colossi della tecnologia, i “Batx” (il motore di ricerca Baidu, Alibaba per l’e-commerce, Tencent per i social network e i videogiochi, gli smartphone Xiaomi). La rivalità tecnologica sino-americana si manifesta anche nell’intelligenza artificiale (IA). Dal lancio di ChatGpt nel novembre 2022, i modelli di intelligenza artificiale generativa si sono moltiplicati negli Stati Uniti e in Cina. La startup cinese DeepSeek, fondata nel 2023, ha rivoluzionato il mondo dell’intelligenza artificiale a gennaio con il suo chatbot R1, eguagliando le prestazioni dei suoi concorrenti americani a un costo inferiore. Una legge approvata nel 2024 dal Congresso degli Stati Uniti impone alla cinese ByteDance di cedere il controllo delle operazioni statunitensi del social network TikTok, accusato di aver consentito alle autorità cinesi di raccogliere in modo improprio dati sugli utenti americani, altrimenti verrà bandita negli Stati Uniti. Donald Trump ha posticipato la scadenza, ora fissata al 19 giugno.

POTENZE MILITARI. Gli Stati Uniti sono rimasti di gran lunga il maggiore investitore nel settore militare nel 2023. Hanno speso 916 miliardi di dollari, tre volte di più della Cina, che si è classificata al secondo posto (296 miliardi di dollari), secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Gli Usa, insieme alla Russia, detengono quasi il 90% delle armi nucleari mondiali (con più di 5.000 testate nucleari ciascuna all’inizio del 2024, comprese quelle ritirate e in attesa di smantellamento), molto più della Cina, che ne ha dieci volte meno.

CORSA ALLO SPAZIO. La Cina, che ha inviato il suo primo astronauta nello spazio nel 2003, negli ultimi decenni ha investito miliardi di euro nel suo programma spaziale per raggiungere gli Stati Uniti e la Russia. Nel 2019, ha fatto atterrare una sonda sul lato ‘nascosto’ della Luna, una prima mondiale, e nel 2021 ha fatto atterrare un piccolo robot su Marte. Il suo obiettivo è inviare una missione con equipaggio sulla Luna entro il 2030, dove intende costruire una base. Il programma Artemis della Nasa prevede il ritorno degli astronauti americani sulla Luna nel 2027 e future missioni su Marte. Per ridurre i costi delle missioni, l’agenzia americana ha deciso diversi anni fa di incaricare aziende private di inviare attrezzature e tecnologie sulla Luna.

Valentina Innocente

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