Dall’Italia un esempio di successo, che dovrebbe diventare un modello per il resto d’Europa. E’ questo il messaggio che è arrivato dall’Evento organizzato ieri al Parlamento europeo da Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, che ha visto la partecipazione di aziende, deputati europei, Commissione europea ed altri protagonisti del settore.
Gli imballaggi e l’economia circolare possono essere una leva chiave per la decarbonizzazione a un costo contenuto, creando anche ricchezza. Il messaggio che è venuto fuori per la Commissione europea è di tenerne conto nel ‘Piano per l’industria pulita’ che dovrebbe veder la luce a fine febbraio. La tavola rotonda organizzata dal Conai ha riunito un fronte nutrito e trasversale di eurodeputati italiani, dalla promotrice della riunione Elena Donazzan (Fdi) alle eurodeputate dem Annalisa Corrado e Camilla Laureti, poi il forzista Massimiliano Salini e i Conservatori Pietro Fiocchi, Nicola Procaccini, Alessandro Ciriani, Michele Picaro. C’erano anche la francese di RN Virginie Joron e lo spagnolo del Pp PAblo Arias Echeverria.
A Bruxelles Conai porta l’esperienza di una realtà consortile che ha conciliato sviluppo economico e sforzo ambientale, in un’Italia leader in termini di “economia circolare con il 18 per cento dei materiali” provenienti dai settori economici “riciclati”, come sottolineato dal presidente Ignazio Capuano. In Europa ‘secondi’ solo ai Paesi Bassi.
Un sistema di strettissima collaborazione con gli Enti Locali che porta 1,9 miliardi di euro di contributo al Pil italiano, con un giro di affari di oltre 3 miliardi euro all’anno. Da Capuano la richiesta alle istituzioni di “allargare” il principio di “economia circolare e fare entrare altri sistemi e altri materiali”.
Un intervento che da Bruxelles potrebbe arrivare attraverso la futura ‘Legge per l’economia circolare’ tra le responsabilità della commissaria per l’Ambiente, Jessika Roswall. Un ‘atto’ legislativo su cui l’esecutivo comunitario sta già “raccogliendo possibili idee e sviluppando soluzioni”, e che prenderà spunto dal “report Draghi e dalla dichiarazione di Anversa per lo sviluppo dell’economia circolare come leva della competitività”, ha confermato Vincenzo Gente, della Direzione generale ambiente della Commissione europea. Da Donazzan a Salini, la necessità di non dar voce solo a un approccio ideologico mette d’accordo gli eurodeputati italiani, che sul divisivo regolamento sul packaging hanno fatto sistema a Bruxelles nei negoziati per valorizzare il ruolo del riciclo, sui cui l’Italia vanta una solida esperienza.
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