Eni chiude il terzo trimestre 2022 con un utile netto adjusted di 3,73 miliardi di euro, in linea con il trimestre precedente; sui nove mesi l’utile netto è di 10,81 miliardi (+8,2 miliardi rispetto ai nove mesi 2021). Il risultato è stato sostenuto dal robusto utile operativo e dai migliori risultati delle partecipazioni valutate all’equity, comunica la società.
L’Ebit adjusted di Gruppo del terzo trimestre è di 5,77 miliardi in linea rispetto al trimestre precedente, in aumento rispetto ai 2,49 (+132%) dello stesso periodo del 2021 e nei nove mesi il balzo è a 16,80 miliardi rispetto ai 5,85 dello stesso periodo del 2021 (+187%). Rispetto all’utile netto consolidato di bilancio dei nove mesi 2022 pari a 13,26 miliardi di euro, le attività italiane di Eni registrano una perdita netta di circa 1 miliardo che tiene conto principalmente dello stanziamento del contributo straordinario per il settore energia.
“In un contesto di elevata volatilità e incertezza nei mercati, Eni ha continuato ad assicurare gli approvvigionamenti energetici cruciali per le nostre economie, portando avanti al contempo il percorso di decarbonizzazione. Già dal prossimo inverno saremo in grado di rimpiazzare il 50% dei flussi di gas russo facendo leva sul nostro ampio e diversificato portafoglio riserve, sulle partnership di lungo termine con i Paesi produttori e sulla nostra crescente presenza nel business GNL“, scrive l’ad di Eni, Claudio Descalzi, in una nota che accompagna i conti del terzo trimestre e dei nove mesi del 2022. Nel trimestre – continua – abbiamo rafforzato ulteriormente la nostra posizione nella catena del valore del gas grazie all’esplorazione e alle operazioni di acquisizione degli asset gas di bp in Algeria e, nella fase midstream, della nave di liquefazione Tango FLNG per la valorizzazione del progetto gas in Congo”. La strategia Eni di decarbonizzazione, inoltre, “raggiunge nuovi traguardi fondamentali. Entro l’anno la capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude sarà raddoppiata superando i 2 GW. Il nostro business di Sustainable Mobility cresce in scala e dimensioni facendo leva su un modello innovativo di integrazione verticale con il nascente agri-business per la fornitura di materie prime sostenibili alle nostre bioraffinerie”.
Sulla base delle informazioni al momento disponibili, la valutazione del management sui possibili rischi e incertezze nello scenario e assumendo nessuna significativa interruzione nei flussi di gas dalla Russi, Eni stima circa 750 milioni di boe (barili di petrolio equivalente) di nuove risorse esplorative attese nel 2022. Inoltre, “la produzione di idrocarburi è stimata a 1,63 milioni di boe al giorno, in linea con la precedente indicazione di 1,67 milioni di boe/giorno una volta rettificata per la più ampia forza maggiore relativa principalmente alla Nigeria, minore contributo del Kazakhstan dovuto a eventi imprevisti presso Kashagan, nonché minore apporto di Norvegia; tale previsione assume lo scenario Eni per il riferimento Brent aggiornato a 100 dollari al barile”.
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