Kristalina Georgieva, Managing Director of the International Monetary Fund (IMF) speaks during a panel on getting to net zero IFIs and multilateral partnerships, during the IMF annual Fall meeting at the IMF headquarters in Washington, DC, on October 12, 2022. (Photo by Brendan Smialowski / AFP)
Un peggioramento della crisi energetica in Europa danneggerebbe gravemente la crescita e farebbe aumentare l’inflazione. Un’inflazione elevata e prolungata potrebbe richiedere aumenti degli interessi più consistenti del previsto, un ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie globali e un aumento del rischio di crisi del debito sovrano per le economie vulnerabili. Eventi meteorologici sempre più gravi continuerebbero a danneggiare la crescita in tutto il mondo. Sono i dati snocciolati dal Fondo Monetario Internazionale nel rapporto stilato in vista del G20, che si terrà martedì 15 e mercoledì 16 novembre. Secondo l’Fmi, l’economia globale “si è indebolita a causa del materializzarsi dei rischi di ribasso” e tre fattori chiave pesano sulle prospettive di crescita globale: “L‘inflazione persistentemente elevata e su larga scala sta rendendo necessario un inasprimento della politica monetaria in molte delle principali economie; lo slancio della crescita in Cina rimane debole tra le intermittenti chiusure per pandemia e l’aggravarsi della crisi del mercato immobiliare; l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le relative sanzioni hanno contribuito a continue interruzioni degli approvvigionamenti, all’aumento dell’insicurezza alimentare e alle preoccupazioni per l’energia, in particolare in Europa a causa della forte riduzione delle forniture di gas russo“.
“Il contenimento dell’inflazione è una priorità politica fondamentale, così come affrontare gli elevati livelli di debito proteggendo i gruppi più vulnerabili. La persistenza di molteplici shock globali dal lato dell’offerta richiede inoltre un orientamento politico più rigido per facilitare l’adeguamento alla nuova situazione mondiale”, spiega l’Fmi. Secondo il quale “la politica fiscale dovrà essere inasprita in molte economie per affrontare le vulnerabilità del debito ed evitare di contrastare gli sforzi della politica monetaria per ridurre l’inflazione. Il sostegno mirato ai gruppi vulnerabili che stanno lottando contro l’impennata dell’inflazione e dei prezzi dell’energia dovrebbe essere compensato da risparmi altrove. Una ripresa forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva richiede un’azione congiunta del G20”.
E siccome il G20 si svolgerà nel pieno dei lavori della Cop27, l’Fmi fa riferimento anche alla situazione climatica: “Una ripresa duratura richiede un’azione multilaterale su clima, debito, tassazione e preparazione alle pandemie. Un pacchetto di politiche efficaci è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici previsti dall’Accordo di Parigi. Inoltre, sono necessari maggiori progressi negli sforzi per affrontare gli elevati livelli di debito e gli alti costi di finanziamento in diverse economie vulnerabili dei mercati emergenti e a basso reddito, anche rafforzando il Quadro comune per il trattamento del debito del G20. L’attuazione dell’accordo sulla tassazione internazionale dovrebbe essere accelerata. L’azione multilaterale dovrebbe continuare a basarsi sui progressi compiuti in materia di preparazione alle pandemie”.
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