Nessun passo avanti Ue-Usa. Washington respinge proposta zero dazi su industria

Due ore di riunione per esplorare le aree di un potenziale accordo tra Unione europea e Stati Uniti d’America sulla questione dei dazi, con l’offerta di Bruxelles a lavorare per tariffe reciproche zero-per-zero per tutti i beni industriali, comprese le automobili. E’ quanto fa sapere il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, all’indomani dell’incontro del commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, a Washington con i suoi omologhi statunitensi, il segretario al Commercio Howard Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer, finalizzata ad “avviare i negoziati Ue-Usa nell’ambito della finestra temporale di 90 giorni prevista per una soluzione concordata ai dazi ingiustificati statunitensi”.

Un incontro che ha fatto seguito alla decisione di Bruxelles di sospendere le contromisure adottate dall’Ue in risposta alla prima serie di dazi statunitensi su acciaio e alluminio e che, secondo quanto riferito da Bloomberg, ha visto le due parti fare “scarsi progressi”, con gli Stati Uniti che “hanno respinto la proposta europea di rimuovere tutti i dazi sui beni industriali, comprese le automobili, suggerendo invece che alcune imposte potrebbero essere compensate aumentando gli investimenti e le esportazioni”.

Intanto, Bruxelles chiede chiarezza e impegno da parte Usa. “Come sostenuto fin dal primo giorno, preferiamo i negoziati ai dazi”, ha ribadito Gill. L’incontro di ieri “ha toccato molti argomenti, dai dazi alle barriere non tariffarie”, e “ha esplorato le possibilità di un accordo equo e reciprocamente vantaggioso”. Al tavolo, il commissario Sefcovic “ha ribadito che l’Ue e gli Stati Uniti condividono molte sfide e potrebbero affrontarle congiuntamente a vantaggio di entrambe le parti”. In particolare, “l’attenzione si è concentrata sulla nostra offerta di lavorare per tariffe reciproche zero-per-zero per tutti i beni industriali, comprese le automobili; sulla sovraccapacità globale nei settori dell’acciaio e dell’alluminio; sulla resilienza delle nostre catene di approvvigionamento nei settori dei semiconduttori e dei prodotti farmaceutici”, ha spiegato il portavoce.

Fuori dal tavolo da gioco sono, invece, gli standard agroalimentari che Bruxelles definisce “sacrosanti”. Nel briefing quotidiano di mezzogiorno con la stampa, l’esecutivo Ue non ha avuto tentennamenti sull’argomento. “E’ essenziale ricordare che gli standard dell’Ue, in particolare quelli relativi ad alimentazione, salute e sicurezza, sono sacrosanti. Non fanno parte del negoziato e non lo faranno mai, né con gli Stati Uniti, né con nessun altro”, ha scandito Gill. Per l’Ue si tratta di “una linea rossa” e, per questo, “non fanno parte dei negoziati” così come non entrano nelle trattative “neanche le nostre normative in materia di tecnologia e mercati digitali: anche quelle non sono in discussione”.

Gli europei sanno bene che la strada è solo all’inizio: “L’Ue continuerà ad affrontare questi colloqui in modo costruttivo, al fine di individuare aree di interesse comune”, ed “è chiaro che saranno necessari significativi sforzi congiunti per raggiungere un risultato positivo entro la finestra temporale di 90 giorni”. Soprattutto, per Palazzo Berlaymont “l’Ue sta facendo la sua parte” e “ora è necessario che gli Stati Uniti definiscano la propria posizione” perché, “come in ogni negoziato, deve esserci un impegno a doppio senso, con entrambe le parti che apportano il proprio contributo”. Quella di ieri “non è stato certamente un dialogo tra sordi”, ma “un incontro molto concentrato e produttivo”, ha specificato Gill nel briefing. Nonostante ciò, “dobbiamo avere un’idea più chiara di quali siano i risultati preferibili dagli Usa in questi negoziati”. Come a dire che le carte Ue sono scoperte, “ma avremmo bisogno di un ulteriore livello di impegno da parte degli Stati Uniti per far proseguire il processo”. Ora si guarda ai prossimi passi e l’Ue ha proposto “che il lavoro prosegua a livello di esperti” dove “non è ancora prevista alcuna riunione aggiuntiva a livello del commissario, ma Sefcovic rimarrà in stretto contatto con le sue controparti” Usa. E ha ricordato che, in caso di fallimento del negoziato, “tutto rimane sul tavolo”.

Elena Fois

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