Più accise su diesel, meno su benzina: +364 mln spesa annua famiglie auto gasolio

Da questa mattina l’accisa sulla benzina scende di 15 euro per mille litri (1,5 centesimi al litro) passando a 713,40 euro per mille litri da 728,4, mentre l’accisa sul gasolio usato come carburante vendita sale di 15 euro per mille litri (1,5 centesimi al litro) a 632,4 per mille litri da 617,40. Un riallineamento previsto dalla riforma fiscale, sottolinea ‘Staffetta Quotidiana’ sulla base del decreto del ministero dell’Ambiente e dell’Economia, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

A metà marzo il governo aveva varato un decreto legislativo per riordinare le accise su energia e carburanti. In particolare, secondo quanto si leggeva dalla relazione illustrativa allegata al provvedimento, era emersa la “necessità di prevedere un tendenziale riavvicinamento delle aliquote di accisa sul gasolio e sulle benzine impiegati come carburanti, in modo da tener conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascuno dei due prodotti”, con una “progressiva soppressione o rimodulazione di alcune agevolazioni, catalogate come sussidi ambientalmente dannosi”. In termini pratici, il contesto in cui è mossa la misura è quello che prevede “la minore tassazione del gasolio impiegato per autotrazione rispetto a quella della benzina” configurata come “Sussidio Ambientalmente Dannoso”. Il differente trattamento tributario tra gasolio e benzina impiegati come carburanti, “si concretizza attualmente in 11,1 centesimi di euro al litro di minore tassazione per il primo rispetto alla seconda”, cosa che “appare oggi non del tutto ragionevole” sia per l’andamento del mercato di settore sia per i consumi assai inferiori di benzina rispetto al gasolio, si leggeva. Ecco perché, in considerazione anche della Missione 7 del RePowerEu, il provvedimento “persegue il superamento del Sussidio ambientalmente dannoso attraverso l’allineamento progressivo, da effettuarsi in un quinquennio a partire dall’anno 2025, dei due distinti livelli di tassazione.

Tale allineamento avverrà riducendo progressivamente l’aliquota di accisa sulle benzine e aumentando, contestualmente e nella stessa misura, l’aliquota di accisa sul gasolio a uso autotrazione”. Dunque, per ciascuno degli anni il Mase dovrà individuare “la misura della riduzione dell’accisa sulle benzine (e, quindi, dell’identico aumento dell’accisa applicata al gasolio per autotrazione) nell’ambito di un intervallo compreso tra 1 e 1,5 centesimi di euro al litro”. Da qui l’incremento di 1,5 cent per il diesel e il calo sempre di 1,5 centesimi per la benzina.

Questo provvedimento costerà in totale 364 milioni di euro annui agli automobilisti che dispongono di una automobile alimentata a gasolio (oltre 16,6 milioni in circolazione in Italia), con la spesa per il pieno che vendita di 0,915 euro a vettura, spiega il Codacons, considerata anche l’Iva. In pratica +21,96 euro all’anno nell’ipotesi di due pieni al mese, con un aggravio complessivo appunto da +364,5 milioni di euro annui sulla totalità delle famiglie che possiedono autovetture diesel. Tuttavia una identica riduzione da 1,5 centesimi sulla benzina determinerà un risparmio da 374,5 milioni di euro annui per la platea di automobilisti con vetture alimentate a verde, rappresentata da circa 17 milioni di vetture.

In tema di carburanti il g​overno deve operare per una riduzione della tassazione complessiva che pesa su benzina e gasolio, e che porta i listini alla pompa praticati in Italia ad essere tra i più cari in Europa, sottolinea invece Assoutenti, commentando l’entrata in vigore del riordino delle accise. Oggi le tasse (Iva e accise ) pesano per il 61,1% sulla benzina e per il 57,2% sul gasolio. Solo nel 2023, ultimo dato ufficiale disponibile, della spesa totale di 70,9 miliardi di euro per i carburanti, ben 38,1 miliardi sono finiti nelle casse dello Stato a titolo di Iva e accise . Una tassazione – spiega Assoutenti – che porta i listini alla pompa di benzina e gasolio in Italia ad essere tra i più alti in Europa: il nostro Paese si piazza infatti oggi al 6° posto nella classifica Ue dei Paesi con il gasolio più costoso, e al 7° posto per il prezzo della benzina. Se però si comportano i listini al netto delle tasse, l’Italia scende al 17° posto in Europa per il prezzo della benzina, e addirittura crolla al 22° posto per il diesel.

Valentina Innocente

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