Proxigas, la transizione energetica passa per il gas. Urso: “Italia torna centrale in Ue”

Gli shock energetici degli ultimi anni impongono una riflessione per individuare nuovi equilibri tra obiettivi ambientali, sostenibilità economica e sicurezza degli approvvigionamenti. La crisi, “ha messo in evidenza l’importanza della sicurezza energetica e l’urgenza della diversificazione delle fonti“, spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all’assemblea annuale di Proxigas. Con le nuove politiche di governo, però, rivendica, “l’Italia è tornata all’attenzione degli altri partner europei per diventare l’hub dell’energia in Europa”. Il nostro Paese, ricorda, “vanta uno dei sistemi di gas più interconnessi d’Europa, che consente l’accesso a risorse dall’Africa, dall’Azerbaigian, e possiamo contare su tre rigassificatori”.

Nel Mediterraneo, però, “non siamo gli unici con ambizioni di controllo delle traiettorie di flusso di gas ed energia, dobbiamo averne coscienza”, è l’avvertimento di Stefano Besseghini, presidente di Arera.Il venir meno di grandi potenze mondiali fa emergere potenze regionali di serie B – aggiunge, riferendosi probabilmente alla Turchia – che poi impattano e un ruolo ce l’hanno. Oltre a dirci che siamo hub del gas è il caso che ci dotiamo di strumenti adeguati“. Istituzioni e operatori del sistema gas “hanno saputo gestire nell’ultimo anno una situazione certamente complessa e l’Italia è oggi ben preparata per affrontare il prossimo inverno“, conferma Cristian Signoretto, Presidente di Proxigas, aprendo l’assemblea. Ma Signoretto evidenzia anche l’esistenza di “elementi di incertezza”, dalle tensioni geopolitiche, all’effettiva disponibilità delle infrastrutture di approvvigionamento, passando per la variabilità dei consumi per effetto della climatica invernale, che “potrebbero determinare comunque delle situazioni di volatilità, anche considerando che importiamo la quasi totalità del gas che consumiamo“, prevede.

Una via per mettere in sicurezza il sistema è investire nella decarbonizzazione. Per farlo, secondo Proxigas, bisogna aumentare l’offerta di gas nel mercato, rafforzare le infrastrutture, in modo da accogliere i green gas, e rafforzare il ruolo dello stoccaggio. Dall’ultimo report dell’Ipcc delle Nazioni Unite, emerge come la traiettoria di decarbonizzazione sia però ancora lontana dal target definito dagli accordi di Parigi. L’Europa e Italia sono più avanti nel percorso di transizione e presentano mix energetici più virtuosi: l’Europa contribuisce per l’8% alle emissioni climalteranti totali, il nostro Paese per meno dell’1%, anche grazie al maggiore utilizzo di gas, il combustibile fossile più sostenibile. “Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla necessità di fare di più per costruire un’offerta globale di energia sostenibile capace di soddisfare una domanda globale in crescita“, scandisce Marta Bucci, direttore generale di Proxigas. Suggerisce di ridurre “con urgenza” l’utilizzo dei combustibili più inquinanti – carbone e petrolio – che oggi sono ancora le fonti energetiche più utilizzate a livello globale. “L’Europa deve adottare una governance che indirizzi una crescita sostenibile a livello globale”, insiste Bucci.

Biometano, idrogeno e gas sintetici sono il “futuro della molecola green” per l’ad di Italgas, Paolo Gallo. Il ruolo della distribuzione del gas, afferma, è “centrale”. Per questo, “bisogna rendere la rete flessibile e digitale”. Nel bilaterale a Berlino tra l’esecutivo italiano e quello tedesco, “l’Italia deve proporre una tariffa europea per gli energivori“, è la proposta del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, che denuncia una incapacità dell’Europa di fare una politica davvero comune: “Ci sono state fughe in avanti che hanno creato una asimmetria competitiva, laddove una delle grandi conquiste europee è quella del mercato unico”, afferma. C’è un decreto che potrebbe aiutare, ma che “è fermo da un mese e mezzo, con energy e gas release. Fermo perché ci sono altre due misure su cui non c’è accordo, tra cui la fine della maggior tutela“, ribadisce Gozzi, chiedendo di “sbloccare il provvedimento”.

Il decreto andrà in consiglio dei ministri entro fine mese, tranquillizza il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto: “La discussione grande riguarda l’idroelettrico. Attendevamo anche l’esito di consultazioni a livello europeo e queste consultazioni stanno andando avanti, quindi chiuderemo, presenterò il decreto con le condizioni che ci sono”, fa sapere. Quanto alla tariffa per europea per gli energivori. “E’ una sfida difficile, un percorso complesso -spiega il ministro – ma continuiamo andare avanti con le trattative”.

Valentina Innocente

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