L’Ue, decisa ad accrescere la propria natura sostenibile attraverso anche la riduzione dei rifiuti, è la stessa che ne esporta di più. Un dato, quello diffuso da Eurostat, che mostra la difficoltà di una traduzione in pratica degli sforzi per un’economia circolare che non lascia niente in circolo, per l’appunto, perché recuperato e reimmesso nel processo produttivo e nella vita di tutti i giorni. Perché dal 2019 al 2022 l’export Ue di rifiuti verso Paesi terzi è aumentato, passando da 30,9 milioni di tonnellate di scarti venduti all’estero a 32,1 milioni di tonnellate.
I numeri stridono con il mandato dell’attuale Commissione europea, entrata in funzione proprio alla fine del 2019, è che ha fatto della lotta a tutto ciò che incide su ambiente e clima, rifiuti inclusi, la priorità e il tratto caratterizzante del proprio mandato. Attenzione però a giungere a conclusioni affrettate: il dato di Eurostat non è la certificazione di fallimenti, almeno non ancora. In questi anni l’esecutivo comunitario ha portato a casa risultati importanti che vanno proprio nella direzione di una riduzione dei rifiuti. Il diritto alla riparazione quale opzione da privilegiare rispetto alla sostituzione di ciò che è vecchio e non funziona più, è uno di questi. Come il caricabatterie universale e la produzione di nuovi apparecchi elettronici portatili con porta USB così da evitare produzione di nuovi caricatori in più, per poter utilizzare quello che già si ha a casa propria.
Servirà dunque il resoconto dei prossimi anni per misurare la capacità di incidere di questo esecutivo comunitario e del Green Deal varato dal team von der Leyen. Il dato aggiornato di Eurostat indica che alla fine del 2022 si registra una piccola inversione di tendenza. Nel 2022 l’Ue ha esportato 32,1 milioni di tonnellate di rifiuti verso paesi extra-Ue. Si tratta di un leggero calo rispetto ai valori del 2021 (32,9 milioni di tonnellate) , per una contrazione del 3% . Numeri che possono suggerire l’impatto di quanto fatto fin qui da inizio legislatura.
Certo, c’è ancora molto da fare per riciclo, recupero e riutilizzo di ferro e carta. Nel 2022 l’Ue ha esportato verso Paesi terzi soprattutto rifiuti di metalli ferrosi (ferro e acciaio), pari al 55% di tutte le esportazioni. Sono state esportate anche quantità ‘considerevoli’ di rifiuti di carta, pari a 4,9 milioni di tonnellate, ovvero il 15% delle esportazioni di rifiuti dell’Ue nel 2022. L’Unione europea esporta soprattutto in Turchia, prima destinazione per scarti, che nel 2022 ha raggiunto un volume di 12,4 milioni di tonnellate, il 39% del totale delle esportazioni di rifiuti. Seguono India (3,5 milioni di tonnellate di rifiuti) e Regno Unito (2 milioni di tonnellate).
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