Soluzione industriale vicina per Portovesme. Urso: “Possibile un nuovo investitore”

Si intravede la luce in fondo al tunnel per la Portovesme Srl, società del Cagliaritano unica produttrice di zinco e piombo​ in Italia, controllata​ del gruppo Glencore.​
Se Glencore, che il 23 dicembre ha deciso di fermare la linea zinco per gli alti costi energetici, deciderà di continuare la produzione, sarà supportata. In caso contrario, alcuni operatori primari del settore si sono detti disponibili a rilevare l’intero impianto. Adolfo Urso lo annuncia tirando un respiro di sollievo durante il tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il primo incontro dal 27 dicembre quando il ministro ha visitato la fabbrica nel Sulcis per rassicurare i lavoratori.

Riprendere la produzione di zinco “risponderebbe agli interessi strategici del Paese e consentirebbe di meglio tutelare l’occupazione”, osserva Urso. Il titolare di Palazzo Piacentini non esclude inoltre nuove prospettive di crescita, qualora si realizzasse anche il progetto di recupero del litio, “per il quale abbiamo supportato la richiesta di Glencore alla Commissione europea”, fa sapere il ministro, parlando su una “soluzione industriale” all’orizzonte.

Nella ricerca di nuovi investitori, Glencore ha dato disponibilità ad aprire gli impianti e rendere accessibile la data room, per consentire una due diligence adeguata. La linea dello zinco è “strategica” per il Paese, ribadisce Urso, garantendo massimo impegno per la continuità produttiva.

Oltre allo zinco e al piombo, Mimit e Mase lavorano per consentire la realizzazione del progetto sul litio, con l’obiettivo di rafforzare il polo produttivo del Sulcis e tutelare i livelli occupazionali e dotare il Paese di una struttura industriale in grado di produrre materie prime fondamentali per la transizione.
Il governo è poi impegnato anche sul fronte energetico, prossimo a un’intesa per dotare la Sardegna di una rete per l’approvvigionamento e per la distribuzione del gas. Il progetto prevede lo stazionamento di due navi rigassificatrici e un collegamento che garantirà il rifornimento di gas all’area del Sulcis, a partire da Eurallumina, per rendere possibile la sua riapertura. Un risultato “atteso da tempo”, rivendica Urso, per poter assicurare all’isola un approvvigionamento di gas continuo e a costi contenuti, in modo da ridurre il divario nel costo dell’energia rispetto ad altre aree del Paese.
“Così mettiamo in sicurezza l’intero sito di Portovesme”, spiega il ministro, convinto che il governo abbia fatto la sua parte “con coerenza e convinzione”: “Ora tocca all’azienda fare la sua”.

 

 

mariaelena.ribezzo

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