Travaglia (ceo e presidente Nestlé): “Il segreto del gruppo? Lavorare felici e generare valore sociale”

Sostenibilità dell’impresa, welfare aziendale, lavoro flessibile, corretta alimentazione. Il report ‘Il nido che condividiamo’, il primo studio di impatto sociale, relativo al 2023, presentato da Nestlé, sintetizza gli obiettivi raggiunti dal gruppo e la strada da seguire nei prossimi anni, soprattutto nell’ambito dell’impatto sociale che, come ricorda a GEA Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlé in Italia, “è strettamente legato” al lavoro dell’azienda e del “legame” che ha con il nostro Paese.

Dal primo report di impatto sociale emerge un particolare elemento, cioè la ‘misurabilità’ dei progetti portati avanti da Nestlé. Quanto è importante questo aspetto per il gruppo?
“Trasparenza e rendicontazione sono due dei principi chiave per guidare un cambiamento in positivo e promuovere un modello sostenibile di sviluppo dell’impresa. Crediamo che misurare l’impatto sociale di un’azienda sia un imperativo etico per le imprese, sempre più al centro del discorso pubblico. Per questo, abbiamo dato vita al Report di Impatto Sociale in collaborazione con LUISS Business School e SCS Consulting e che segna l’inizio di un percorso di identificazione e misurazione della nostra presenza in Italia, che contribuirà a orientare i nostri futuri impegni nel sociale”.

Le iniziative di rilevanza sociale sono numerose e hanno comportato anche un impiego non indifferente di risorse. Cosa ha spinto il gruppo a scegliere i progetti da portare avanti?
“Sono diversi gli ambiti di impegno sociale e in materia di welfare aziendale analizzati dallo studio e tutti si rifanno alla nostra strategia aziendale in ambito ESG. Possiamo sintetizzarli in cinque macro-aree: benessere delle persone del Gruppo Nestlé in Italia e delle loro famiglie, supporto alle comunità locali, educazione alimentare, salute e benessere nutrizionale, sicurezza sul lavoro”.

Quanto è importante il ruolo sociale di un’azienda? E quanto lo è contribuire al benessere sociale delle comunità in cui opera?
“Nestlé ha una presenza significativa in Italia dal punto di vista economico, sociale, e persino di costume. Siamo convinti che la nostra crescita come azienda e come individui sia strettamente legata al valore sociale, oltre che economico, che riusciamo a generare ogni giorno con il nostro lavoro. I nostri 110 anni di presenza in Italia, festeggiati lo scorso anno, sono un chiaro esempio della solidità del legame che accomuna il Paese e la nostra azienda”.

Lo studio di impatto sociale in Italia evidenzia numeri importanti relativi ai progetti educativi, in particolare a tema nutrizione. Quale obiettivo finale ha guidato queste iniziative? E quale vuole essere l’impatto sociale sulle future generazioni?
“I progetti educativi sulla nutrizione che portiamo avanti hanno l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della corretta alimentazione sin da piccoli. sono infatti oltre 140mila i bambini e i ragazzi coinvolti in iniziative promosse dall’azienda su tematiche quali corretta nutrizione, sensibilizzazione sull’uso dell’acqua, cura e rispetto degli animali domestici. Esemplare è il progetto Nutripiatto, ovvero un ‘piatto intelligente’ che mostra visivamente la combinazione corretta tra i vari gruppi alimentari che compongono un pasto equilibrato. Iniziative come queste sono pensate per aiutare i più piccoli e le famiglie a compiere scelte alimentari più sane ed equilibrate. Portiamo avanti il progetto Nutripiatto ormai dal 2019 innovandolo di anno in anno perché ci siamo resi conto di quanto sia sempre più necessario e prezioso avvalersi di strumenti educativi che, parlando in modo semplice, immediato e sotto forma di gioco, sono capaci di sviluppare una migliore educazione alimentare nei bambini e allo stesso tempo responsabilizzare e supportare le famiglie per scelte alimentari consapevoli”.

Tra le tante conseguenze della pandemia c’è anche quella di aver fatto emergere con grande forza il bisogno di conciliare vita personale e lavoro, in un ‘ottica di reale sostenibilità. In che modo Nestlé ha accolto questo spunto?
“Negli ultimi anni, si sono create nuove esigenze nella vita personale e professionale di tutti, facendo emergere nuove priorità, tra cui proprio la conciliazione vita privata – lavoro. Per Nestlé, vita privata e lavorativa non sono due sfere separate e inconciliabili, ma – al contrario – due aspetti che possono e devono amalgamarsi e coesistere per la crescita e la soddisfazione personale e professionale di ogni individuo. Ne è prova il fatto che nel 2022 abbiamo ulteriormente evoluto il nostro modello di smart working dando vita al FAB Working: un modello di lavoro flessibile, adattabile e bilanciato. La felicità sul luogo di lavoro rappresenta una priorità assoluta per il Gruppo. Supportare le persone nelle questioni professionali e personali contribuisce a far crescere la loro motivazione e il loro coinvolgimento negli obiettivi aziendali, con un importante impatto sulla produttività e sul business”.

Elena Fois

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