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Energia e comunità: a Ferrara, Vercelli e Rieti i progetti selezionati da Ue

Tre progetti pilota italiani, su sei totali selezionati, riceveranno l’assistenza dell’Ue per portare avanti piani di ristrutturazione energetica. Sono quelli che rientrano nell’iniziativa Citizen-Led Renovation (Clr): un servizio di supporto finanziato dall’Ue che aiuta le comunità ad affrontare le barriere finanziarie, legali, tecniche e informative. In questo contesto, ad aprile è stato lanciato un bando, che si è concluso il 17 giugno, da cui è uscita una selezione di sei progetti pilota che “riceveranno supporto completo nello sviluppo, nell’attuazione e nella replica del progetto, fornendo un modello da seguire per altre comunità”, ha descritto la Commissione Ue. Il primo è quello del Castello Green House, nella provincia di Ferrara. Si tratta di una comunità cooperativa di energia rinnovabile (Rec) focalizzata sull’efficienza energetica (Ee) e sui sistemi di energia rinnovabile (Res) per gli edifici residenziali. “Il progetto mira a migliorare 9 edifici e a coinvolgerne altri 11 per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta di 511 unità immobiliari (492 residenze e 19 spazi commerciali), con 320 unità in 9 edifici che riceveranno sia l’efficienza energetica che gli aggiornamenti delle Res, e 132 unità (in 4 edifici) che riceveranno solo gli aggiornamenti delle Res”.

Il secondo progetto è quello della Comunità energetica Rinnovabile di Antrodoco, in provincia di Rieti, in Lazio, che si concentra sul miglioramento dell’efficienza energetica in 12 edifici residenziali e non, mirando a un risparmio energetico del 30-40% grazie a un più efficace isolamento, a nuove finestre, all’ermeticità e all’aggiunta di energie rinnovabili come pannelli solari e pompe di calore. “Con un investimento di 1 milione di euro, il progetto mira a ridurre il consumo energetico e le emissioni di carbonio”, ha evidenziato la Commissione Ue.

Il terzo è quello della Rec di Postua e Guardabosone, due Comuni della provincia di Vercelli, in Piemonte, il cui obiettivo è migliorare l’efficienza energetica in 15 edifici residenziali, compresi quelli di 5 famiglie che affrontano povertà energetica. “Si prevede che queste ristrutturazioni consentiranno un risparmio energetico del 30%. Il progetto prevede di utilizzare il quadro Clr per acquisire conoscenze sulla creazione di un ecosistema locale, sugli aspetti legali e tecnici in Italia, sul monitoraggio e sulla valutazione dell’impatto, sulle campagne di comunicazione, sugli acquisti collettivi e sulla progettazione di un modello aziendale sostenibile. L’investimento previsto è di 1 milione di euro, che coprirà misure di efficienza energetica, ristrutturazioni, assistenza tecnica, comunicazione e iniziative di energia rinnovabile”.

Il quarto progetto è quello del Consiglio provinciale di Girona, in Spagna – che attraverso il suo Servizio Ambientale “promuove la transizione energetica e il miglioramento dell’efficienza” – includendo “cinque comunità energetiche che mirano a comprendere le esigenze dei cittadini, a creare ecosistemi locali e a migliorare le conoscenze sugli aspetti legali e sul monitoraggio”.

Il quinto progetto è della cooperativa belga ZuidtrAnt che lavora con tetti solari, coaching per la ristrutturazione e hub energeticamente positivi. Con il progetto Burenwerf, la cooperativa mira a ristrutturare più edifici residenziali (ad oggi, questo progetto ha ristrutturato con successo 90 abitazioni e ha raggiunto 4.600 edifici residenziali con informazioni essenziali) e ad ampliare la rete di riscaldamento.

L’ultimo progetto è di una società austriaca (Wohnungseigentümergemeinschaft der Liegenschaft 1020 Wien Ybbsstraße 6): “Si è concentrata sul rinnovamento di 31 appartamenti con ristrutturazioni profonde e installazioni di pannelli fotovoltaici. Cercano supporto per la creazione di una comunità energetica, la comunicazione, l’approvvigionamento e gli aspetti legali”. Infine, la Commissione ha ricordato che l’appello era rivolto alle comunità energetiche consolidate e potenziali, invitando gruppi di cittadini, autorità locali, Ong e altre organizzazioni a condurre progetti di ristrutturazione. Partecipando, queste entità ottengono l’accesso a un supporto personalizzato negli aspetti amministrativi, tecnici e di comunicazione. Mentre le comunità selezionate si impegnano a condividere informazioni, mobilitare i cittadini, ospitare eventi e dimostrare il potenziale di replicazione.

Valentina Innocente

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