“Il quadro è particolarmente complesso – ha aggiunto Tajani – sia sul piano politico che su quello giuridico. Gli interessi economici devono, infatti, essere conciliati con le legittime aspirazioni dei popoli e la determinazione di confine aree marittime segue le regole dettate dal diritto internazionale consuetudinario che occorre poi applicare alle specifiche realtà. Sono quindi in gioco diritti confliggenti. La via maestra è sempre quella della mediazione e del dialogo. Le soluzioni vanno trovate tramite il negoziato. Un esempio è l’accordo tra Israele del Libano dell’ottobre 2022 sulla delimitazione dei confini marittimi che abbiamo molto incoraggiato, così come facciamo per quello terrestre. sullo sfondo rimane la prospettiva di due popoli e due Stati, con uno Stato palestinese e uno Stato israeliano che convivono in pace. Questo è, come sapete, l’obiettivo del Governo italiano. Lo ribadirò anche sabato a Monaco presiedendo la riunione dei ministri degli Esteri del G7. Continuiamo a perseguire questo obiettivo proprio nella consapevolezza che la soluzione di conflitto israelo-palestinese dovrà essere politica e non militare”.
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