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Scholz accusa Mosca per Nord Stream e valuta un rinvio per lo spegnimento del nucleare

Rimandata la decisione dello spegnimento delle centrali nucleari in Germania. È la drastica decisione presa direttamente dal cancelliere tedesco Olaf Scholz perchè, ha spiegato, “può avere senso” a fronte del rischio di eventuali shock energetici.

Il tutto a causa di una turbina. Ovvero ciò che manca per rimettere in funzione il gasdotto Nord Stream1 e riattivare la fornitura di gas all’Europa. In realtà poi, la turbina c’è, ma è ferma nell’azienda Siemens, che sta attendendo di installarla perché “è tutto in pausa a causa di problemi burocratici e certificazioni”, spiega il Cremlino. Una spiegazione che, agli occhi di tutti ormai, sembra piuttosto essere una giustificazione, o una scusa e proprio secondo Scholz, “non c’è motivo per cui la consegna non debba avvenire”.

Così, il Cancelliere tedesco si trova pressoché vincolato a riaprire un dibattito che sembrava essere sciolto e risolto innanzi tutto a Berlino perché, molto probabilmente, solo il rinvio della chiusura dei reattori potrebbe salvare il Paese.

Spingendosi oltre, una crisi di gas in Germania vorrebbe dire intaccare le riserve che i partner a dodici stelle stanno costruendo in vista dell’inverno. Per esempio, Ungheria, Romania e Slovacchia sono favorevoli al proseguimento del nucleare civile anche perché, in questo periodo, la solidarietà è solo figurativa: nella realtà ognuno pensa per sé e ad aiutare lo stretto indispensabile, meglio ancora se poco o niente. Andare avanti con i tre reattori ancora attivi (Isar II in Baviera, Neckarwestheim II in Baden-Württemberg e Emsland in Bassa Sassonia) significherebbe dunque più sicurezza alla Germania e maggiori certezze ai Paesi dell’est.

A questo punto manca solo l’accordo con gli alleati di governi dei Verdi che non sono sulla stessa linea del Cancelliere, anzi, il Gruppo è contrario da sempre al ricorso delle centrali a causa delle scorie e del loro smaltimento. Ma con i diversi Lender che già hanno iniziato a imporre spegnimento di caloriferi nelle scuole, docce fredde nelle piscine e nelle palestre e stop ad acqua calda negli uffici, adottano interventi per non impattare in maniera oltremodo eccessiva sulla vita e le abitudini dell’opinione pubblica.

Nadia Bisson

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