Stop delle forniture di gas con la chiusura totale di Nord Stream1 da Mosca, siccità, crisi alimentare. “Tutti rischi che, fino a qualche tempo fa, erano solo previsti ma che adesso si sono materializzati”. Il commissario per l’Economia della Ue, Paolo Gentiloni, commenta così le previsioni economiche di questa estate diffuse dalla Commissione europea. Un vero e proprio identikit di un’Europa sofferente, vittima del conflitto scatenato dalla Russia contro l’Ucraina e della situazione meteorologica di completa siccità che continua a provocare danni in tutto il continente.
Lo sviluppo del mercato energetico dell’Ue rimane particolarmente vulnerabile a causa della sua elevata dipendenza dai combustibili fossili russi. I dati della Commissione parlano chiaro: “L‘invasione russa dell’Ucraina ha esercitato ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi dell’energia e delle materie prime alimentari”. L’Ue e l’eurozona tengono duro nel 2022, con il Pil atteso al 2,7% e al 2,6% rispettivamente, ma conosceranno una frenata nel 2023, con il Pil stimato all’1,5% e all’1,4% rispettivamente. Per l’Italia le notizie sono tutt’altro che positive: la crescita tricolore è attesa allo 0,9% nel 2023, valore più basso tra tutti quelli dei Ventisette e “i rischi per le prospettive di sviluppo sono orientati al ribasso in particolare in vista di potenziali interruzioni dell’approvvigionamento di gas naturale, data la forte dipendenza del Paese dalle consegne dalla Russia nonostante i recenti sforzi di diversificazione”.
Intanto la Commissione europea si prepara al peggio, vale a dire, secondo Gentiloni, ad “un taglio completo delle forniture energetiche russe”. In primavera è stata presentata una simulazione proprio su questo. Il risultato? “Uno scenario grave – spiega il commissario – che porterebbe l’economia dell’Ue in recessione nella seconda metà di quest’anno e deprimerebbe ulteriormente l’attività economica l’anno prossimo”. Alla luce degli eventi recenti, “questo rischio è diventato più di un semplice scenario ipotetico, al quale dobbiamo prepararci”.
Tra le misure finora ipotizzate per resistere al crollo dell’economia, lato Ue, “la Commissione sta valutando la possibilità, in caso di emergenza, di mettere sul tavolo proposte per un tetto ai prezzi del gas”, chiarisce il commissario, mentre per quanto riguarda l’Italia l’attività di diversificazione e stoccaggio è piuttosto buona, anche migliore della media: “La diversificazione delle fonti è una grande sfida, e il Paese ha il grande vantaggio di avere più opzioni rispetto ad altri”.
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