Nucleare, Newcleo investe 90 mld al Brasimone: 12 impianti pronti entro due anni

Newcleo è una realtà ‘giovane’, ma con un background di tutto rispetto. Nata nel 2021, sta scalando sempre più posizioni in un campo dall’alto coefficiente di difficoltà ma anche prospettive molto ampie come il nucleare. Gli sforzi sono concentrati sulla progettazione e realizzazione degli Advanced modular reactors, i reattori modulari di quarta generazione raffreddati a piombo liquido e alimentati da scarti nucleari riprocessati. Un progetto che ha un orizzonte relativamente vicino, il 2031, ma che già vede Newcleo lanciata in alto con la tecnologia Lfr-Smr, che punta a chiudere il ciclo del combustibile attraverso il Mixed Oxide, ottenuto dagli scarti dell’attuale industria nucleare, per avere energia pulita e a basso costo quasi inesauribile. Il ché farebbe centrare due obiettivi primari: ridurre i costi e diminuire le emissioni di carbonio nell’ambiente. Un avanzamento di ricerca e sviluppo che ha spinto la Commissione Ue a selezionare il progetto dell’azienda tra quelli campione dell’alleanza industriale per gli Smr.

Newcleo ha un ‘cuore’ italiano, ma lavora anche in Francia, Regno Unito, Svizzera e Slovacchia. L’investimento in dieci anni sul centro ENEA di Brasimone, nel Bolognese, che già si è contraddistinto come eccellenza nella ricerca sui sistemi di raffreddamento a metalli liquidi, è propedeutico a far diventare la struttura un riferimento internazionale per la sperimentazione su questa tecnologia. “Avevamo ipotizzato un finanziamento di 50 milioni di euro e lo abbiamo realizzato alla velocità della luce. Questi 50 milioni sono diventati 90 milioni per l’entusiasmo dell’idea di costruire al Centro Enea Brasimone sempre più impianti sperimentali per la nostra tecnologia”, dice il ceo di Newcleo, Stefano Buono, che oggi ha accompagnato i ministri delle Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, oltre al presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in un tour del centro per far toccare con mano la sperimentazione verso il futuro. “Alla fine costruiremo 12 impianti e saranno pronti entro 2 anni, compreso il dimostratore non Nucleare che servirà per la qualifica dei componenti e delle procedure del reattore finale che verrà costruito in Francia a Chinon nella valle della Loira nel 2031 approfittando di 5 anni di esperienza sul reattore elettrico che avremo qui al Brasimone”, assicura Buono.

Il governo non può che salutare con entusiasmo l’attivismo di Newcleo. “Riteniamo che nel mix energetico che il Paese deve garantire ai propri cittadini, l’energia nucleare è fondamentale”, spiega Urso, ricordando che solo pochi giorni fa il Cdm ha varato il disegno di legge delega, vergato da Pichetto, proprio sul nucleare: “Il governo, il Parlamento e, ne sono convinto, anche il popolo sono su questa strada: creeremo tutte le condizioni per farlo più in fretta possibile“, sottolinea il responsabile del Mimit.
Parla di “ritorno al futuro” Pichetto, ricordando che la strada da fare è ancora lunga: “Siamo a metà del guado“. Per il ministro dell’Ambiente la speranza è che i due rami del Parlamento diano il via libera al ddl entro l’autunno, poi, in futuro, il mix energetico italiano potrebbe essere “un 20% ciascuno tra idroelettrico, fotovoltaico, eolico, nucleare, geotermico e altre altre energie”.
Guarda al lato pratico Orsini: “In Italia si consumano 312 Terawatt per 33,5 miliardi di bolletta complessiva. Utilizzando questa tecnologia, invece, sarebbe 18 miliardi”, mette in luce il numero uno degli industriali. “Va da sé che il conto è facile: sarebbe la tecnologia del futuro. Ma siamo consapevoli che serve tempo – aggiunge -, però serve partire e oggi diciamo che abbiamo cominciato ad accendere la luce su questo grande, importante tema che è la nuova tecnologia del futuro”.