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La questione energetica “è la chiave della crescita del sistema Italia”. Ne è certo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il padrone di casa degli Stati generali dell’energia organizzati da Forza Italia alla Camera. Un momento di incontro tra i principali protagonisti nel campo dell’energia nazionale. “Abbiamo dei prezzi eccessivi e c’è troppa speculazione – sottolinea Tajani nel messaggio iniziale – ecco perché serve il nucleare”. E poi l’invito ad arrivare a un mercato unico dell’energia a livello europeo: “Se vogliamo essere europeisti dobbiamo esserlo sul serio, non essere europeisti ‘a la carte’”.
Il tema è strettamente connesso con le turbolenze internazionali. “Siamo un paese molto dipendente dal prezzo di gas e petrolio”, riconosce il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, con la tregua Israele-Iran “fortunatamente non si sono innescate grandi speculazioni. Escluso un breve periodo di rialzo, il prezzo si è ristabilizzato”. Tra i settori più in difficoltà c’è l’automotive, col MWh pagato 65 euro in Francia, 80 in Spagna e oltre 180 in Italia, lamenta Jean Philippe Imparato, responsabile Europa Stellantis. Bisognerebbe fare squadra, invece, sostiene, “siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono. Cosa vogliamo fare per evitare di uccidere l’industria? Se non cambia qualcosa significativamente a livello di rischio e di impostazione mentale dovremmo prendere decisioni importanti, come la chiusura delle fabbriche”.
Chiede di liberarsi “degli stereotipi” l’ad Eni, Claudio Descalzi: “Sostenibilità’ e ‘neutralità tecnologica’ ormai sono contenitori vuoti. In Italia parliamo di neutralità tecnologica da ormai troppo tempo, saranno 5-6 anni. E così di sostenibilità. Se ne parla troppo”. Mentre l’ad Enel, Flavio Cattaneo, assicurare di essere a lavoro per abbassare i costi dell’energia, purché “si acceleri sulle rinnovabili”. Chiede un mercato unico europeo anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “Altrimenti le imprese non saranno competitive – avverte – dobbiamo puntare su idrogeno sostenibile, nucleare avanzato, rinnovabili ed efficienza delle reti. Qui non è più tempo di scelte ideologiche ma utili e realmente sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico”. “C’è ancora molto lavoro da fare contro le asimmetrie che ancora rimangono nel mercato del gas europeo”, conferma il presidente Arera, Stefano Besseghini. Positiva invece la condizione dell’approvvigionamento gas. “Negli ultimi cinque anni, con la più grande crisi che il Paese abbia mai gestito, è stata portata a compimento in modo eccellente la trasformazione dei percorsi”, assicura l’amministratore delegato di Snam, Agostino Scornajenchi. Quindi il nucleare, su cui Francesca Mariotti, presidente di Enea, chiede di accelerare: “E’ la tecnologia che consente la produzione maggiore di energia senza emissioni di CO2. Sicuramente i costi iniziali sono elevati, ma sono stabili perché non sono esposti alle quotazioni di mercato”. Nel mix energetico non può mancare la produzione stabile del nucleare, conferma Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia: “Il nucleare deve affiancare le rinnovabili per continuare a essere un Paese industriale”. Serve però un quadro regolatorio certo, azzarda Gian Luca Artizzu, amministratore delegato Sogin: “All’interno del quadro dobbiamo sviluppare quegli investimenti che sono altrimenti destinati a perdersi”. Quindi l’assicurazione di Giuseppina Di Foggia, amministratrice delegata di Terna: “Fino al 2028 investiremo circa 2 miliardi di euro per garantire la sicurezza elettrica, fisica e cyber dei nostri asset presenti sul territorio nazionale”. Sull’eolico, invece, i tempi autorizzativi sono troppo lunghi e superano anche i 5 anni, sottolinea Simone Togni, presidente Anev: “Solo con uno sviluppo significativo di eolico e fotovoltaico si raggiungeranno gli obiettivi di decarbonizzazione”. Un’altra opportunità potrebbe infine arrivare dall’acqua, ricorda Fabrizio Palermo, ad Acea: “Il tema è strettamente legato all’energia. La strada è segnata ma bisogna adeguare le norme”.
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