PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA RENDER RENDERING PROGETTO
Un’opera delle dimensioni del Ponte sullo Stretto di Messina “richiede un innalzamento delle verifiche antimafia”. A dirlo è il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, in audizione davanti alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera.
La sottolineatura è che l’intervento servirebbe proprio all’interno di questo provvedimento. “Il governo aveva intenzione di intervenire con un altro decreto, a seguito di alcune osservazioni che sono state fatte – spiega Busia – e ha manifestato correttamente l’intenzione di voler intervenire rafforzando le verifiche antimafia. Questo decreto può essere l’occasione per prevedere, da un lato l’utilizzo di tutti gli elementi di digitalizzazione, anche dei cantieri, in modo da verificare tutte le imprese, anche quelle in subappalto, dove si verificano e più volte le più pericolose infiltrazioni antimafia, e garantire la sicurezza dei lavoratori”. Dall’altro, “potrebbe essere l’occasione” di abbassare “le soglie dei controlli antimafia per le imprese che hanno affidamenti”, scendendo sotto i 150mila euro.
Ma c’è anche un altro aspetto che l’Anac mette in luce: la questione dei costi, legati alla Direttiva europea in materia. Il punto è che “il valore messo a base di gara era molto inferiore, quasi la metà, di quello preso riferimento oggi”, dunque “si chiede al legislatore di intervenire con un ulteriore provvedimento sul caso specifico, individuando come valore quello successivo rilevato diversi anni dopo”. Insomma, se prima costava la metà di adesso, il problema è “rilevante”. Ragion per cui, il “suggerimento collaborativo” è quello di “prevedere una formale interlocuzione con le istituzioni comunitarie”, visto che le norme Ue impongono di non discostarsi troppo dalla cifra originariamente stimata.
Un mosaico che attualmente crea “incertezza”, facilmente superabile, però, avverte lo stesso Busia, da un documento che, allo stato attuale, risulterebbe decisivo: il progetto esecutivo. Lo aspetta anche il Cipess per dare il parere definitivo, ma allo stesso tempo fornirebbe a governo e Parlamento “una visione chiara di quali sono almeno i costi iniziali”.
L’audizione dell’Anac dà forza alle proteste delle opposizioni, che mettono nel mirino il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. Per il capogruppo del Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani, è “giusto prendere atto del rischio concreto di infiltrazioni mafiose sulla gestione degli appalti e agire di conseguenza rafforzando nel decreto Infrastrutture i controlli e abbassando la soglia degli affidamenti da sottoporre a controllo, includendo anche quelli inferiori ai 150mila euro”. Più tranchant i Cinquestelle: “Serve subito un progetto esecutivo, pensare di avviarne la costruzione del ponte più lungo del mondo senza è una stortura abnorme. Morale della favola: l’operato del tandem Meloni-Salvini ne esce a pezzi”. Severo anche il giudizio di Angelo Bonelli: “L’Anac ha lanciato una denuncia molto grave che noi segnaliamo da tempo al governo, senza però ricevere alcuna risposta. Per legge – sottolinea il deputato di Avs -, sul Ponte si è deciso di non indire una gara europea; è invece necessario rafforzare i controlli antimafia, perché con il codice degli appalti voluto da Salvini sono previsti affidamenti diretti fino a 150 mila euro”.
A difendere l’opera è la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano. “La Sicilia è l’unica grande isola al mondo così vicina al continente a non avere un collegamento stabile con la terraferma, e proprio per questa ragione il Ponte è giustamente considerato un’opera storicamente e strategicamente necessaria”. Per la deputata messinese di Forza Italia “su tutta l’area interessata da questa infrastruttura ci saranno minor traffico navale ed aereo e, di conseguenza, minor inquinamento: 149mila tonnellate di Co2 in meno nell’aria il dato più impressionante”. Non solo: “Avremo l’Alta velocità fino alla Sicilia, con una crescita dei passeggeri che si muoveranno utilizzando il treno”.
Anche nelle audizioni è emerso il giudizio positivo del presidente dell’Agenzia confederale dei trasporti e servizi (Agens), Francesco Favo, che promuove a pieni voti l’introduzione del Collegio consuntivo tecnico: “E’ un ottimo strumento per ridurre i contenziosi che, normalmente, in opere così importanti, comportano un aumento dei costi e ritardi”. Ora l’attesa si concentra sul progetto esecutivo, che andrà al vaglio del Cipess: se otterrà il via libera, allora si darà il via all’opera. Da quest’estate, come continua ad assicurare Salvini.
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