Terremoto in Birmania di magnitudo 7.7: si temono migliaia di vittime. A Bangkok crolla edificio

Trema il sud-est asiatico. Un terremoto di magnitudo 7.7 si è verificato in Myanmar, seguito da una scossa di assestamento di 6.4 pochi minuti dopo. Il sisma, avvenuto alle 12.50, ora locale (le 07.20 italiane), ha colpito con effetti potenti anche in Cina, nella remota provincia montagnosa dello Yunnan, e soprattutto in Thailandia, dove nella capitale Bangkok, a mille chilometri dall’epicentro, è crollato un grattacielo di 30 piani in costruzione, con decine di operai dispersi . Le vittime accertate al momento sono 144 e 732 in feriti solo in Myanmar, ma come ha spiegato il capo della giunta militare, Min Aung Hlaing, il bilancio è sicuramente destinato ad aumentare. Tre persone hanno perso la vita in Thailandia.

Il terremoto è stato avvertito in tutta la regione e le scosse sono state registrate fino in Cina, Cambogia, Bangladesh e India. Nella provincia cinese dello Yunnan (sud-ovest), l’agenzia cinese per i terremoti ha registrato una scossa di magnitudo 7.9.

Il Myanmar ha lanciato, per la prima volta dopo il colpo di stato militare del febbraio 2021, un insolito appello di aiuto alla comunità internazionale, chiedendo a “ogni paese, a ogni organizzazione” di inviare soccorsi. Questa apertura ai paesi stranieri fa temere una catastrofe di grandi proporzioni. Lo stato di emergenza è stato dichiarato nelle sei regioni più colpite del Myanmar (Sagaing, Mandalay, Magway, nord-est dello Stato Shan, Naypyidaw e Bago).

“In alcuni luoghi, gli edifici sono crollati”, ha sottolineato il capo della giunta dopo aver visitato un importante ospedale della capitale Naypyidaw. Qui, dove il giorno precedente si era svolta una grande parata militare, il suolo ha vibrato per trenta lunghi secondi, prima di stabilizzarsi, lasciando le strade deformate e crepate. I dintorni dell’ospedale dove si è recato Min Aung Hlaing hanno l’aspetto di un campo di battaglia, con centinaia di feriti che sono stati curati all’esterno a causa dei danni subiti dall’edificio. L’ingresso del pronto soccorso è completamente crollato. “È una zona con molte vittime”, ha detto un responsabile della struttura intimando ai giornalisti di allontanarsi. “Non ho mai visto niente di simile. Stiamo cercando di gestire la situazione”, ha detto un medico all’AFP, confidando la sua stanchezza.

A Bangkok, a mille chilometri dall’epicentro, la scossa ha provocato scene di panico. Uffici e negozi sono stati evacuati e un edificio di 30 piani in costruzione è crollato in una nuvola di polvere e si è trasformato in pochi secondi in un cumulo di macerie. Il crollo ha ucciso almeno tre persone, ha dichiarato venerdì il vice primo ministro thailandese Phumtham Wechayachai, precisando che sono in corso le ricerche per ritrovare 81 persone intrappolate tra le macerie. Il primo ministro Paetongtarn Shinawatra ha dichiarato lo stato di emergenza. Alcuni servizi di metropolitana e treno sono stati sospesi.

In stretto raccordo con le nostre ambasciate è stato inviato un sms di allerta a tutti gli italiani che si trovano in queste regioni. In Myanmar si contano un centinaio di connazionali e in Thailandia sono circa 7700 quelli ufficialmente registrati.

La comunità internazionale si è mossa immediatamente per fornire supporto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato di aver attivato il suo sistema di gestione delle emergenze e la mobilitazione del suo centro logistico a Dubai per preparare le forniture per i feriti. Saranno inviati farmaci e forniture mediche. Su richiesta del ministro degli Esteri, Antonio Tajani l’Unità di Crisi e la Cooperazione allo sviluppo si stanno attivando con la Protezione civile per avere un quadro ulteriore della situazione e valutare possibili interventi. La Francia ha fatto evacuare per precauzione gli edifici della sua ambasciata, del suo consolato e dei suoi istituti e licei a Bangkok e ha offerto “il suo sostegno non appena ne sarà stato espresso il bisogno”. Anche l’Unione Europea ha offerto aiuti di emergenza a Myanmar e Thailandia. “I satelliti europei Copernicus stanno già aiutando i soccorsi. Siamo pronti a fornire ulteriore supporto”, ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Assistenza è stata offerta anche dall’India. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha annunciato che “aiuteranno” il Myanmar. “È terribile quello che sta succedendo”, ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca.

E tanti sono stati i messaggi di solidarietà. A cominciare da quello di Papa Francesco, che ha inviato un telegramma alle autorità ecclesiastiche e civili di entrambi i Paesi, nel quale si dice “profondamente addolorato dalle morti e dalla devastazione” e “assicura la sua vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”. La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua “solidarietà, e quella del Governo italiano, alle popolazioni colpite e il mio più sincero sentimento di vicinanza alle famiglie delle vittime e delle persone rimaste coinvolte in questa tragedia”.

I terremoti sono relativamente frequenti in Myanmar, dove tra il 1930 e il 1956 si sono verificati sei scosse di magnitudo pari o superiore a 7 vicino alla faglia di Sagaing, che attraversa il centro del paese da nord a sud. Secondo gli esperti, la debolezza delle infrastrutture, l’insufficienza dei servizi sanitari, soprattutto nelle zone rurali, e lo sviluppo anarchico degli agglomerati urbani hanno reso la popolazione particolarmente vulnerabile in caso di catastrofi naturali.