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Italgas apre nuovo Centro di monitoraggio a Firenze. Ad Gallo: “Facciamo industria del futuro”

Fare l’industria del futuro. A 3 anni dall’inaugurazione di Torino, Italgas porta a Firenze la sua tecnologia all’avanguardia, aprendo il suo secondo Centro di Comando e Controllo degli Impianti e delle Reti. Una complessa architettura tecnologica che permette di monitorare e gestire da remoto i 74.000 chilometri del network di distribuzione del gas del Gruppo, compresi gli 8.000 chilometri di reti di Toscana Energia, e che lavorerà in simbiosi con il ‘gemello’ di Torino. Un modo, spiegano dal gruppo, per aumentare la disponibilità di risorse per intervenire da remoto sulla rete e sugli impianti, intensificare le attività di monitoraggio, raccolta e analisi dei dati di esercizio e perfezionare i programmi di manutenzione predittiva. Nell’insieme, infatti, il nuovo Centro consentirà di innalzare ulteriormente i livelli di sicurezza, flessibilità del servizio e tempestività di intervento – diretto e da remoto – 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno.
E’ solo la punta dell’iceberg della trasformazione digitale del Gruppo” già in atto dal 2017, assicura l’ad Paolo Gallo. Unica in Europa, Italgas può vantare infatti una rete quasi interamente digitalizzata: “Arriveremo al 90% entro l’anno e al 100% entro i primi mesi del prossimo anno. Così facciamo l’industria del futuro”, annuncia Gallo.

Il fulcro del centro di monitoraggio delle reti è il software Dana, realizzato in house e applicato a tutto il gruppo, e che permette di controllare da remoto le reti h24 incrementando la sicurezza degli impianti, l’efficienza operativa e le performance. “La stessa tecnologia la vogliamo esportare in Grecia, e in pratica abbiamo già iniziato a farla”, spiega Pier Lorenzo Dell’Orco, ad di Italgas Reti. Il sistema cartografico integrato, in particolare, permette di intervenire sulla rete, ‘interrogarla’ e verificarne lo stato anche nei suoi singoli segmenti favorendo di fatto una conoscenza sempre più approfondita e complessiva dei singoli sistemi distributivi. Ad esempio “durante le recenti inondazioni in Emilia Romagna siamo riusciti a gestire i nostri impianti da remoto quando non si poteva intervenire localmente perché non c’era la possibilità”, racconta Gallo ricordando che “la qualità del servizio in questi anni è cresciuta in modo significativo. Le nostre perdite sono meno dello 0,01% e le monitoriamo costantemente tutti i giorni”.

Italgas può vantarsi di essere un precursore in termini di innovazione.Abbiamo abbandonato le ideologie che il futuro” dell’energia “sarà solo da fonti rinnovabili e solo elettrico. È un po’ una favola, bella, ma non è realistica”, precisa Gallo, secondo cui, in generale, c’è bisogno di altro per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, lavorando anche sulle infrastrutture del gas. “Dobbiamo decarbonizzare non solo gli elettroni ma anche le molecole e per fare ciò servono reti intelligenti, flessibili e digitalizzate”, spiega. Una sfida del gruppo sarà gestire i gas che non avranno un contenuto di carbonio. “Il biometano è già una realtà. L’idrogeno lo stiamo sperimentando e il progetto in Sardegna dimostrerà che un ecosistema basato sull’idrogeno è fattibile. La nostra rete è pronta a cogliere tutti questi gas che daranno un contributo importante alla transizione energetica”, conclude l’ad.

L’inaugurazione del Centro fiorentino, a cui ha presenziato anche la sindaca di Firenze Sara Funaro, è stata l’occasione per fare il punto della situazione su Nimbus, il contatore intelligente. “Oggi abbiamo 20 mila contatori installati. Un contatore va nella direzione di sicurezza e sostenibilità con sensori sismici e anti-incendio”, spiega Dell’Orco. Ad esempio, in caso di scossa di terremoto si blocca l’erogazione di gas. “Avremo un monitoraggio completato delle loro performance entro la fine dell’anno”.

Infine, Italgas ha da poco lanciato 3D Asset Mapping usata per mappare tutte le reti e le tubazioni interrate in tempo reale, con un veicolo attrezzato equipaggiato di un georadar che scansiona il sottosuolo. Al momento, vi è un solo veicolo in grado di mappare oltre 5mila km su 50 Comuni scelti in tutta Italia. Il programma di ampliare la flotta è già partito con l’obiettivo di concluderlo a metà 2025 che vedrà in totale 4 veicoli.

Valentina Innocente

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