Recuperare spazi pubblici, ridurre i parcheggi (“che sono un’idolatria da cui dobbiamo liberarci”) e imparare a considerare la bicicletta il punto di partenza della multimobilità. La Settimana europea della mobilità sostenibile è sbarcata anche quest’anno in Italia, con una lista di eventi che ormai ha raggiunto le qualche centinaia. L’edizione 2021 ha visto 211 appuntamenti in 175 città italiane.
A fare da collettore c’è la Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta, che come sempre coordina tutte le attività sul territorio. ‘Better connection’ è il fil rouge che che collega l’Europa intera in questi sette giorni: migliorare le connessioni, valorizzando la mobilità sostenibile e permettendo ai cittadini e alle cittadine di “riprendersi lo spazio in città”. Sul sito della Fiab è possibile trovare l’elenco di tutte le iniziative sul territorio italiano, a cui quest’anno si aggiunge il Parking Day. “Abbiamo invitato i Comuni – racconta a GEA Alessandro Tursi, presidente della Fiab – a selezionare uno o due spazi, di solito destinati ai parcheggi delle auto, su cui dare vita a manifestazioni di arte o socialità. L’obiettivo è dimostrare quanto siano utili gli spazi pubblici”. Nello spazio occupato solitamente da un’auto saranno così costruiti salottini, piste da golf, giardini, ambulatori medici gratuiti, fattorie urbane temporanee, stand dedicati a prodotti eco, officine di riparazione biciclette.
Nell’edizione 2022, il 16 settembre è stato il Bike to work day: un’occasione per promuovere lo spostamento casa-lavoro in bicicletta, valorizzando la due ruote come mezzo sostenibile di spostamento in ambito urbano.
Ma è davvero possibile muoversi in modo sostenibile? E da dove si può cominciare? “Sicuramente dalla passeggiata domenicale in bicicletta – spiega Tursi – perché si è più rilassati e ci si può godere lo spazio senza stress. Inoltre, così ci si renderà conto che si possono fare lunghe distanze anche senza usare l’auto”. Il ‘piano’ personale di educazione alla bici “ci deve portare ad analizzare tutti gli spostamenti che facciamo per ‘spezzarli’ a seconda della lunghezza”. Qualche esempio? “Se dobbiamo spostarci per 800 metri– racconta il presidente della Fiab –possiamo farlo a piedi. Distanze fino a 4 chilometri possono essere compiute in bicicletta, oltre gli 8 km con quella a pedalata assistita”.
“Ora – aggiunge – il clima è perfetto e se fa freddo ci si copre. Con il tempo possiamo capire di quali accessori abbiamo bisogno per affrontare tutte le condizioni atmosferiche”. Se consideriamo la bici come “perno della multimobilità”, sarà facile, ad esempio, considerare l’ipotesi bici/treno per andare in ufficio o affidarci ai servizi di bike sharing o ai monopattini elettrici. Insomma, ciò che conta “è fare un passo alla volta, smontando tutte le nostre certezze”.
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