Ripresa del pendolarismo e ritorno del turismo in Italia, dopo la crisi pandemica, sono tra le principali cause dell’aumento della produzione di rifiuti urbani in Italia nel 2021, che si attestata a 29,6 milioni di tonnellate, facendo registrare un incremento del 2,3% rispetto al 2020, pari a 677 mila tonnellate. Un dato che aumenta soprattutto nei 16 comuni con popolazione residente al di sopra dei 200 mila abitanti, dove l’incremento tra 2020 e 2021 è ancora più alto (+2,8%) della media nazionale. La crescita, tuttavia, appare inferiore a quella del PIL e dei consumi delle famiglie (rispettivamente 6,7% e 5,3%). Questa la fotografia scattata dall’Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale nel Rapporto rifiuti urbani, pubblicato oggi.
Al Nord, nel 2021 si sono prodotti 14.164.287 milioni di rifiuti, contro i 9.140.482 milioni del Sud e i 6.313.469 del Centro. La produzione pro-capite di rifiuti urbani per regione è stata di 516,8 chili al Nord, 537,7 al Centro e 460,9 al Sud. In media, ogni abitante ha prodotto 502,1 chili di rifiuti nel 2021: al primo posto l’Emilia Romagna con 640,7 chili, seguita dalla Valle d’Aosta con 601,9 chili; fanalino di coda il Molise, con 385,9 chili.
A fare da contraltare a questi dati, l’incremento della raccolta differenziata che cresce di un punto rispetto al 2020 e si attesta al 64%, passando da 18,2 milioni a quasi 19 milioni di tonnellate. Nel Nord, la raccolta complessiva si attesta a 10,1 milioni di tonnellate, nel Centro a circa 3,8 milioni di tonnellate e nel Sud a quasi 5,1 milioni di tonnellate. Tradotto in percentuali: 71% per le regioni settentrionali, 60,4% per quelle del Centro e 55,7% per le regioni del Mezzogiorno. La raccolta pro capite nazionale è di 321 chilogrammi per abitante per anno (aumentata di 13 kg per abitante rispetto al 2020), con valori di 367 chilogrammi per abitante nel Nord (+9 kg per abitante rispetto al 2020), 325 chilogrammi nel Centro (+15 kg) e 257 chilogrammi per abitante nel Sud (+20 kg).
A livello nazionale, la raccolta differenziata del vetro si attesta a quasi 2,3 milioni di tonnellate, in aumento rispetto al 2020 (+1,2%); la plastica continua a mostrare una crescita dei quantitativi raccolti, pari al 6,4%, per un totale di 1,7 milioni di tonnellate; il legno passa da 881 mila tonnellate a oltre 1 milione di tonnellate; il quantitativo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) raccolto in modo differenziato è pari a 290 mila tonnellate, facendo rilevare una crescita del 2,1% rispetto al 2020. Il raggruppamento cosiddetto 2 (elettrodomestici bianchi quali lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, forni elettrici) rappresenta il 26% dei RAEE complessivamente raccolti.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, a livello nazionale nel 2021 si registrano 126 discariche per rifiuti non pericolosi e pericolosi che hanno ricevuto rifiuti di origine urbana. Rispetto al 2020, il censimento ha evidenziato una situazione, nel complesso, stabile: 53 impianti nel Nord (contro i 54 del 2020), 28 nel Centro (due in più) e 45 al Sud (sei in meno rispetto all’anno precedente).
Nell’anno 2021, i quantitativi di rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica ammontano a 5,6 milioni di tonnellate, pari al 19% del quantitativo dei rifiuti urbani prodotti a livello nazionale (circa 29,6 milioni di tonnellate).Il 26,1% del totale smaltito (circa 1,5 milioni di tonnellate) viene gestito negli impianti situati nel nord del Paese, il 30,5% (1,7 milioni di tonnellate) viene avviato a smaltimento negli impianti del Centro, e al Sud, infine, viene smaltito il 43,4% (2,4 milioni di tonnellate) del totale nazionale. Da evidenziare il caso della Campania dove l’anno scorso, a causa della chiusura di due impianti, si è assistito a un incremento – da 50 mila tonnellate a 54 mila tonnellate – dei rifiuti destinati alle discariche fuori dal territorio regionale. Mediamente, il costo pro capite per la gestione dei rifiuti urbani e similari è di 194,47 euro per abitante.
Rispetto, infine, agli imballaggi secondari e terziari, al 31 dicembre 2021 risultano appartenere al sistema CONAI 579 piattaforme, di cui 299 al Nord, 103 al Centro e 177 al Sud. Complessivamente, 85 sono piattaforme monomateriale per la carta, 66 per la plastica, 343 per la frazione legnosa e 7 per l’acciaio. Tre piattaforme possono ricevere le frazioni carta-legno-plastica, le rimanenti 75 ricevono due tipologie di materiali (carta-legno, carta-plastica, legno-plastica, plastica-acciaio). Il 51,6% delle piattaforme è localizzato nel nord del Paese, seguito dal Sud con il 30,6% e dal Centro con il 17,8%. Il numero maggiore di piattaforme (97) si trova in Lombardia con il 32,4% delle piattaforme della macroarea geografica. Al Centro, il 46,6% delle piattaforme si trova nel Lazio (48), mentre al Sud, Sicilia e Campania hanno, rispettivamente, il 28,2% e 22,6% delle piattaforme della macroarea geografica.
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